L'AFFONDO

Capello ricorda gli Invincibili e punge il Milan: "Noi sapevamo chi doveva battere i rigori..."

L'ex allenatore ne ha anche per Leao: "Oggi è pieno di giocatori che si accontentano. Non voglio fare nomi, ma sto pensando a un giocatore che inizia con la L"

Sul palco del Festival di Trento è il giorno del Milan degli Invincibili. Tra i presenti anche l'allenatore dell'epoca, Fabio Capello, che tra un ricordo e una risata di quella squadra che dominò il mondo lancia una frecciata al Milan di adesso e a Leao. "Eravamo molto organizzati, all'epoca sapevamo chi doveva battere i rigori - le parole al vetriolo dell'ex tecnico che ironizza sulla serata di Firenze, dove Theo Hernandez e Abraham si sono sostituiti dal dischetto (sbagliando) a Pulisic indicato da Fonseca come primo rigorista - Erano giocatori fantastici, ma non si accontentavano mai. Oggi, invece, il mondo del calcio è pieno di giocatori che si accontentano. Non voglio fare nomi, ma sto pensando a un giocatore che inizia con la L". 

Capello ha scelto l'ironia per commentare l'ultima sconfitta del Milan a Firenze, ma qualche giorno fa sulle colonne della Gazzetta dello Sport era stato ben più duro nel commentare l'episodio dei rigori: "Ciò che è accaduto è semplicemente inaccettabile. Quando si prepara una partita, si fanno e comunicano delle scelte ben precise. Vale per i corner, le punizioni e naturalmente i rigori. Non deve esistere mai che i calciatori facciano quello che vogliono. Poi però vedi il capitano della squadra, colui che dovrebbe portare sul campo il dettame dell’allenatore, prendere il pallone e decidere praticamente in autonomia che il primo rigore lo calcia lui. Non va bene…". 

Duro anche sul rosso a Theo Hernandez. "Altro comportamento non da Milan. Chi porta la fascia al braccio deve essere un leader, il simbolo della squadra. Ce li ricordiamo Baresi e Maldini, no? Hernandez, invece, ha portato solo negatività al gruppo con i suoi atteggiamenti".