Nicolò Zaniolo ha puntato tutto sulla stagione appena cominciata: in estate non ha avuto dubbi, la scelta dell'Atalanta, dopo le esperienze all'Aston Villa e al Galatasaray, e soprattutto del condottiero nerazzurro Gian Piero Gasperini è stata naturale. A 25 anni, Nicolò ha visto nell'abbraccio alla Dea una possibilità di riscatto personale, il trampolino per saltare definitivamente nella dimensione del campione, salutando quella della fragile promessa.
Totale disponibilità ma anche necessità di step graduali, il minutaggio raccolto finora un centinaio di minuti quasi equamente divisi tra campionato e Champions, spiega bene il gap tra realtà e condizione ideale. Non facile il recupero dalla frattura del quinto metatarso del piede sinistro rimediata a maggio, alla quale si sono aggiunti un paio di contrattempi a tendini e adduttori, insomma la battaglia per far dire al Gasp che finalmente la scommessa potrà dirsi vinta è sempre nel vivo.
L'Atalanta ha bisogno del miglior Zaniolo, e a quanto pare ne ha bisogno anche la Nazionale di Spalletti perchè nessuno ha dimenticato che all'ex ct Mancini bastarono tre panchine nella Roma per convocarlo la prima volta in azzurro. In mezzo ci son stati infortuni, qualche intemperanza caratteriale, poche gioie: ma il futuro a 25 anni appartiene ancora a Nicolò Zaniolo.