BASKET

Billy Baron smette: "Avrei preferito chiudere diversamente, ma sono grato al basket"

Con un lungo e toccante messaggio sui suoi profili social, l'ex Olimpia Milano ha dato l'addio alla pallacanestro a 33 anni dopo una lunga serie di infortuni: "È stato un viaggio incredibile, grazie a tutti"

© IPA

Non è mai facile smettere di inseguire qualcosa, soprattutto quando lo fai da tutta la vita. Sono cresciuto in uno spogliatoio, mi sono innamorato del gioco frequentando le squadre di mio padre. Ho sperimentato gli alti e bassi emotivi di questo sport che mi hanno dato questa folle ossessione fin da giovane. Mia madre mi ha accompagnato a tutte le partite e agli allenamenti. Si è resa disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in modo che potessimo essere dove dovevamo essere. Mio fratello era il mio idolo, era anche il mio modello. Ha tracciato una mappa per me per aiutarmi a diventare il giocatore che sono diventato e mi ha spinto a migliorare. Mia moglie ha deciso di unirsi a me in questo folle viaggio intorno al mondo e mi ha supportato in ogni fase del percorso. Quando avevo bisogno di qualcuno su cui appoggiarmi, lei era sempre lì e ha affrontato con me le frustrazioni, stress e ansia che gli sport professionistici comportano. 

Sfortunatamente l’anno scorso ho dovuto affrontare il lato brutto del gioco. È stata un'esperienza che non auguro a nessuno. Ho lottato per tornare migliore di prima. Dentro di me sentivo che mi erano rimasti diversi anni belli, ma ho subito scoperto che non sarebbe stato così. Non è il modo in cui immaginavo che le cose potessero finire. Ma mentre sono seduto qui a scrivere questo, sono frustrato per le cicatrici che mi sono rimaste, ma sono estremamente grato di essere arrivato fin qui. Dal mio viaggio in auto a Olean, New York, a Shanghai e in tutti i 35 paesi in mezzo, è stato un viaggio incredibile.
Grazie a tutti gli allenatori che ho avuto. Grazie al vescovo Hendricken e alla Worcester Academy. Grazie Collegio Canisio. Grazie Lietuvos Rytas, Charleroi, Murcia ed Eskisehir. Grazie Stella Rossa per avermi regalato un'esperienza di basket che avrei potuto solo sognare e per avermi dato l'opportunità di giocare davanti ai migliori tifosi del mondo. Grazie allo Zenit e soprattutto a Xavi Pasqual per aver cambiato il mio approccio. Grazie signor Armani per avermi dato l'opportunità di venire in Italia. E grazie Shanghai Sharks per avermi dato un'ultima possibilità.
Grazie Misko per avermi rappresentato e avermi dato l'opportunità di giocare a questo gioco al massimo
livello.
Grazie Val. Grazie mamma. Grazie papà. Grazie Jimmy.
Grazie Basket.

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