Mentre il mondo del calcio, attraverso le associazioni di leghe e calciatori, protesta per il calendario troppo fitto di partite, Massimo Mauro va controcorrente. "Sta bene giocare una ventina di partite in meno all'anno, però allora bisognerebbe abbassare gli ingaggi di un paio di milioni. Va benissimo che i calciatori abbiano il diritto di lamentarsi, però lo fanno sempre solo dopo aver messo al sicuro la firma su un contratto... Il termine che mi dà più fastidio è sacrificio: il vero sacrificio è fare lo straordinario in un lavoro normale per comprare i libri di scuola ai propri figli".
Nell'intervista a La Repubblica, l'ex calciatore di Juventus e Napoli respinge le critiche di populismo: "Quando senti ingaggi da 3-4 milioni a stagione solo per aver fatto un buon campionato un senso di indignazione ci può stare". Eppure Mbappé, a 26 anni, ha già giocato le partite di Platini in tutta la carriera: "Anche ai miei tempi ci si faceva male solo che ora ci sono rose da 30 giocatori e gli allenatori dispongono di cinque cambi a partita. Giocare spesso non credo sia un problema per la loro salute, anzi è anche meglio".
Quindi l'opinionista di Pressing propone la sua ricetta: "Le rispettive rappresentanze trovino equilibrio tra calendario e guadagni: riduciamo le partite ma si combatta la follia di certi contratti. Si gioca troppo? Si metta un freno alle infinite e remunerative trasferte intercontinentali per le amichevoli estive".