Una lunga caccia al tesoro che arriva dopo una serie di brevi capitoli, che trasudano amore per quel folle gioco che tanto ci appassiona, a far comprendere il senso del titolo del libro. Pelé, dopo l'ultima partita giocata con la maglia del Santos nel suo stadio il 2 ottobre 1974 (50 anni fa), chiuse il suo armadietto e portò con sé la chiave. Si sa solo che dentro c'è un oggetto che ha voluto lasciare lì a suggello dell'addio a quella divisa che per lui aveva rappresentato tutto. Ma nessuno lo ha più aperto. Perché nessuno, famiglia compresa, ha le chiavi, alimentando così un mistero lungo mezzo secolo. Il libro di Gigi Furini si chiama proprio così: "L'armadietto di Pelé", e basta questo capitolo finale per farti venire voglia di divorarlo dall'inizio.
Anche perché il primo capitolo narra di una vicenda altrettanto incredibile: la sconfitta dei maestri inglesi per mano della selezione degli Usa al Mondiale del 1950, alla prima partecipazione della Nazionale di Sua Maestà alla Coppa del Mondo nata vent'anni prima. Da lì parte una serie di vicende che sfiorano l'incredibile, che fanno commuovere, sorridere e rinnovare emozioni che solo il pallone riesce a donare.
Si passa da personaggi leggendari come Comunardo Niccolai, passato alla storia come re dell'autogol, ad allenatori non comuni, come Pesaola, Oronzo Pugliese, che aveva una gallina portafortuna e la teneva al guinzaglio legata alla panchina, a chi ha fatto una rivoluzione, Sacchi e prima di lui Vinicio, e a chi è durato troppo poco per provarci (Orrico, Maifredi e Tabarez). Poi c'è chi ci ha lasciato troppo presto in circostanze assurde, come Andrès Escobar o Scirea, e la vicenda straordinaria della seconda vita calcistica di Lodetti, che ha passato anni a giocare in incognito al Parco di Trenno facendosi chiamare "Ceramica".
Un libro, insomma, imperdibile per chi ami davvero il calcio.
Titolo: l'armadietto di Pelé
Autore: Luigi Furini
Editore: Univers Edizioni
Anno edizione: 2024