Davide Calabria, capitano del Milan, è stato sentito come testimone nell’inchiesta milanese, condotta dalla Squadra mobile e coordinata dai pm Paolo Storari e Sara Ombra. Nel corso delle indagini, si legge negli atti, "è stato documentato un incontro" di Luca Lucci, capo ultrà milanista e tra gli arrestati nell'inchiesta, "con il capitano del Milan, il calciatore Davide Calabria", in un bar di Cologno Monzese, l'8 febbraio del 2023.
Negli atti, però, non viene riportato il contenuto di questo presunto incontro, ma si dà atto, sulla base delle intercettazioni, che Luca Lucci sarebbe stato "informato, in modo criptico" da Giancarlo Capelli, detto 'il Barone' e storico capo ultrà rossonero, "dell'arrivo da lì a poco" di un "soggetto che avrebbe dovuto incontrarlo", senza svelare il nome. Sulla base "delle immagini captate dagli investigatori - si legge sempre negli atti - si ritiene di poter asserire che il soggetto in questione, indicato nella conversazione telefonica di cui sopra, sebbene dal contenuto inequivocabilmente criptico, sia da identificare in Davide Calabria, calciatore e capitano del Milan".
Con Luca Lucci detto "il toro", insomma, stando alla versione di Calabria sentito come persona informata sui fatti dagli investigatori della Squadra mobile, il capitano rossonero parlò dei problemi di rendimento, della crisi del Milan in quel periodo.
Intanto, tre ultras milanisti arrestati, tra cui appunto il presunto capo Luca Lucci, Christian Rosiello, bodyguard di Fedez (non indagato nell'inchiesta sulle curve) e Riccardo Bonissi, hanno presentato, tramite i loro legali, istanza al Riesame per chiedere la scarcerazione. Richiesta presentata anche dall'ultrà interista Mauro Nepi. Le udienze devono essere ancora fissate. Altri arrestati della curva rossonera, invece, potrebbero chiedere la revoca della misura con interrogatorio al gip.
Nell'inchiesta milanese sarà sentito nei prossimi giorni anche il centrocampista dell'Inter Hakan Calhanoglu. In una conversazione del 26 maggio 2023 con Marco Materazzi, Marco Ferdico, capo ultrà interista, diceva "di aver incontrato Calhanoglu" e "Barella, per parlare delle criticità sorte per la vicenda dei biglietti della finale di Champions" e avrebbe "appreso - scrivono i pm - perfino le lamentele del calciatore turco per il comportamento della società".