SDOTTORATE

Le Sdottorate: Lautaro, da un tabù... all'altro. Juve terza, ma l'attacco è nono

Spunti, numeri e curiosità della giornata di campionato di Serie A

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La classifica recita Napoli punti 19, Inter 17, Juventus 16 e Milan 14. Le prime quattro della classe vincono tutte 1-0 (di corto muso, direbbe Allegri) ma a convincere appieno è solo l’Inter: Napoli, Juve e Milan sono aiutate dalla fortuna e dagli arbitri nei loro successi contro Empoli, Lazio e Udinese anche se i rossoneri legittimano alla fine il successo giocando per più di un’ora con l’uomo in meno.

STELLA – Con 133 reti tra campionato e coppe ha appena raggiunto Nyers diventando il miglior goleador straniero nella storia dell'Inter. Non è dato sapere se Lautaro Martinez vincerà il Pallone d’oro come negli auspici del suo ct Scaloni e del suo capitano Messi. Probabilmente Vinicius potrebbe far pesare la vittoria Real in Champions con tanto di gol in finale, forse più prestigiosa agli occhi del mondo della Copa America conquistata dalla Seleccion con rete decisiva nella finale contro la Colombia del capitano interista. Di sicuro il 10 nerazzurro è l’unico giocatore di caratura davvero internazionale del nostro campionato. Il golazo che ha deciso la sfida dell’Olimpico contro la Roma è solo il terzo in questo campionato per lui che si era laureato capocannoniere nel maggio scorso con 24 centri. Anche gli altri due (segnati al Friuli contro l’Udinese) erano stati determinanti ai fini della vittoria. E il gol di ieri sera ha consentito all’argentino di sfatare il tabù Roma: solo una volta in passato Martinez era infatti andato a segno contro i giallorossi in 12 partite, peraltro mai all’Olimpico. Rimane adesso un altro ritardo da interrompere per Lautaro, il suo… digiuno milanese. A San Siro infatti Martinez in campionato non segna addirittura dallo scorso 16 febbraio (doppietta nel 4-0 alla Salernitana). E domenica prossima al Meazza arriva la Juventus…

SPRINT – La partenza lanciata con il Napoli – con 19 punti in queste prime 8 giornate - rappresenta per Antonio Conte il terzo miglior inizio sprint della sua carriera di allenatore. In A (Premier compresa) il tecnico salentino ha un’esperienza di dieci stagioni con squadre prese dal pronti-via. Meglio aveva fatto solo alla guida della Juventus nel 2013-14 (22) e nell’Inter 2019-20 (21). Quella Juve avrebbe poi vinto lo scudetto con il record assoluto di punti (102) a discapito di un pessimo cammino europeo (come del resto nella tradizione contiana) con l’eliminazione in Champions per mano del Galatasaray e in Europa League ad opera del Siviglia. Quell’Inter sarebbe invece arrivata seconda alle spalle della Juve di Sarri che conquistò il 36esimo e per ora ultimo scudetto della storia bianconera. Il Napoli targato Conte sta insomma tenendo fede ai pronostici che lo volevano tra le grandi favorite soprattutto in virtù dei mancati impegni continentali e della bravura dell’allenatore quando si tratta di prendere squadre reduci da stagioni fallimentari. Conte giustamente frena, presentando per esempio il prossimo impegno casalingo di sabato contro il Lecce come una sorta di sfida al Real Madrid o al Manchester City. Tattica vecchia ma in uso a lui come a tanti suoi colleghi. Di sicuro non abbiamo sentito Conte - che si gioca con Mazzarri e Gasperini il primato del mister più lamentoso con gli arbitri - commentare il rigore generoso (eufemismo…) che ha permesso di portar via tre punti da Empoli…

ANEMIA – La nuova Juve targata TM ha finora un punto in meno di quella dello scorso anno, l’ultimo di Allegri sulla panchina bianconera: 16 punti oggi, 17 punti ieri. Ma quello che colpisce è la difficoltà di andare a segno, pur con un allenatore come Motta che ha solida fama di offensivista. Con 11 gol all’attivo in queste prime 8 giornate quello juventino è soltanto il nono attacco della Serie A. Comanda l’Atalanta con 18 centri, seguono Inter a 17, Milan a 16, Fiorentina e Napoli a 15, Lazio e Torino a 14 e Verona a 12. Senza contare che nelle ultime due partite contro Cagliari e Lazio i gol bianconeri sono arrivati su rigore e su autorete. E che in totale, su 11, sono soltanto 7 i gol su azione. Poi, certo, spesso gli scudetti li vincono le squadre con la miglior difesa e in questo senso aver incassato solo una rete, per di più su rigore, concede alla squadra di Thiago Motta grandi chances. Ma per lo spettacolo si prega di ripassare più avanti…

COOP – Il gol di Chukwueze (finalmente in versione SuperChuk) certifica il decimo marcatore a bersaglio del Milan in questo campionato. Nessuno finora ha fatto meglio. Pulisic di gol ne ha segnati 5, Theo Hernandez e Morata sono a quota 2, Chukwueze raggiunge con la sua segnatura Abraham, Fofana, Gabbia, Leao, Okafor e Pavlovic. A proposito di Leao, ha fatto specie vederlo sabato rimanere in panchina per tutti i 90 minuti di Milan-Udinese. In compagnia, oltrechè dei due portieri di riserva Sportiello e Torriani, dei giovani Jimenez, Liberali e Bartesaghi. Ma così va il mondo e alla fine Fonseca ha avuto ragione. In attesa di rilanciarlo in Europa domani contro il Bruges.

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