Il DTM torna a parlare italiano, 31 anni dopo la vittoria di Nicola Larini e dell'Alfa Romeo. Merito di Lamborghini che ha conquista il titolo con Mirko Bortolotti, scrivendo una pagina importante della storia di uno dei campionati di assoluto riferimento nel GT. A Hockenheim, nel gran finale di stagione, il pilota del team SSR Performance si è laureato campione. Un'impresa memorabile per la Casa di Sant'Agata Bolognese, che segna anche il ritorno vincente di un marchio italiano nel DTM, proprio nell'edizione del quarantennale della serie tedesca.
Ad assegnare il titolo a Bortolotti è l'ultima delle 16 gare di una stagione lunghissima. Il factory driver Lamborghini, reduce dalla vittoria conquistata sul circuito austriaco del Red Bull Ring tre settimane prima, giungeva a Hockenheim con un vantaggio di 15 punti su Kelvin van der Linde (Audi) e 20 nei confronti Maro Engel (Mercedes). Ma una prima sessione di qualifica difficile, che si è svolta in condizioni di pista bagnata e lo ha visto chiudere settimo, e poi una Gara 1 in cui è riuscito a risalire due posizioni finendo quinto, lo ha visto scivolare secondo nella classifica assoluta.
Il DTM parla italiano: trionfo Lamborghini con Bortolotti
Ben altra storia domenica mattina, nella seconda sessione di qualifica, con Bortolotti nella nebbia autore della pole, la terza per lui di quest'anno dopo quelle di Oschersleben e del Red Bull Ring. Una pole che gli vale anche tre punti, portandolo nuovamente in testa al campionato di una sola lunghezza sullo stesso van der Linde, dominatore della prima gara di sabato.
Quindi una Gara 2 impeccabile per Bortolotti, che al via sfila al comando seguito dall'altra Huracán GT3 EVO2 del team SSR Performance guidata da Nicki Thiim, il quale respinge subito l'attacco della Audi di Ricardo Feller.
L'italiano, nel corso del primo stint, riesce a creare un margine di circa quattro secondi nei confronti del compagno di squadra e a 28 minuti dal termine si ferma ai box per compiere la sosta. Un pit-stop eccellente, contrariamente a quello di Gara 1, in cui aveva perso un paio di secondi per un problema alla ruota anteriore sinistra.
Quando ritorna in pista, Bortolotti viene tuttavia passato dall'altra Huracán GT3 EVO2 del Lamborghini Team Liqui Moly by GRT guidata da Luca Engstler. Il giovane tedesco, GT3 Junior Driver di Lamborghini, si porta in testa e ci rimane fino al traguardo, andando così a raccogliere il suo secondo successo della stagione nel DTM ed il quarto per la Casa di Sant'Agata Bolognese. Alle sue spalle, con un distacco di appena quattro decimi, transita Bortolotti e si laurea campione, portando a casa un titolo che nel 2023 gli era sfuggito in extremis chiudendo in quella circostanza secondo.
A distanza di una sola settimana dallo storico successo messo a segno nella classe GTD con il team Iron Lynx (assieme a Jordan Pepper e Franck Perera) nella Petit Le Mans di Road Atlanta, ultimo appuntamento della serie IMSA 2024, il pilota italiano può così festeggiare con la Lamborghini un titolo che si aggiunge a quelli del Blanpain GT Overall e Endurance del 2017, alle due vittorie alla 24 Ore di Daytona (2018 e 2019) e a quella conquistata alla 12 Ore di Sebring (2019).
Mirko Bortolotti, campione DTM 2024: "Sono senza parole. Devo ringraziare Lamborghini che dieci anni fa ha creduto in me e mi ha dato un'occasione. Assieme abbiamo vissuto momenti di gioia e dolore, festeggiando tante vittorie e titoli. Questo del DTM è in assoluto quello più importante, sia per me che per il Marchio. Sono molto orgoglioso di essere il primo italiano, dopo più di 30 anni, a vincere questo campionato con una vettura italiana".
Rouven Mohr, Automobili Lamborghini Chief Technical Officer: "Quello ottenuto oggi dalla Lamborghini e Mirko Bortolotti è davvero un successo incredibile, che arriva nella stagione che segna il 40° anniversario del DTM. Questo week-end abbiamo fatto la storia e sono davvero orgoglioso del lavoro svolto da tutto il team per fare sì che questo sogno diventasse realtà".