Resta in carcere Mauro Nepi, ultrà interista tra le 19 persone arrestate il 30 settembre scorso nell'inchiesta milanese con al centro le curve di San Siro, i presunti traffici illeciti, le violenze e le infiltrazioni della 'ndrangheta. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Milano che, dopo l'udienza di ieri, ha respinto il ricorso della difesa di Nepi, tra gli accusati, assieme ai vertici della Nord, di associazione per delinquere con l'aggravante mafiosa.
Il collegio, presieduto dalla giudice Luisa Savoia, ha respinto il ricorso presentato dal legale del 42enne di Melzo che chiedeva l'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip Domenico Santoro ed eseguita il 30 settembre. Secondo i pubblici ministeri Paolo Storari e Sara Ombra, Nepi sarebbe uno degli esponenti di vertice della curva che seguendo le "direttive" del capo ultras Andrea Beretta, il rampollo della cosca di Rosarno, Antonio Bellocco (ucciso da Beretta il 4 settembre a Cernusco sul Naviglio) e Marco Ferdico, avrebbe partecipato "direttamente a scontri con tifoserie avversarie" sia in Italia che all'estero e contribuito a gestire "l'attività di bagarinaggio" per favorire gli ingressi "illegali" allo stadio in occasione dei match disputati dall'Inter. Si tratta del secondo ricorso che i giudici del riesame respingono dopo quello, ieri, presentato dalla difesa dell'imprenditore che gestiva i parcheggi fuori dal Meazza, Gherardo Zaccagni.
Per mercoledì, intanto, sono fissate le udienze davanti al Riesame anche per Christian Rosiello e Riccardo Bonissi, ultrà milanisti che hanno presentato ricorso contro gli arresti.