Missione compiuta per la Juventus, in tutti i sensi. In un sabato di estate tardiva, i bianconeri hanno archiviato la pratica Spal con un 2-0 che non dice tutto sulla differenza di forze. Gol di Pjanic nel primo tempo e di Ronaldo nella ripresa, miracoli di Berisha in tutti i 90 minuti, quinta vittoria in 6 partite e soprattutto zero problemi fisici in vista della partita di Champions contro il Bayer Leverkusen.
LA PARTITA
Ci sono risultati che dicono tutto e altri che dicono niente. Fino a una dozzina di minuti dalla fine, la Juventus vinceva solamente per 1-0 sulla Spal e chi non avesse visto la partita poteva pensare a una prestazione deludente dei bianconeri. Dentro la partita, la sensazione era esattamente opposta. Solo una piccola pausa, la parte centrale del primo tempo, per il resto tanta Juventus e poca, pochissima Spal, Buffon mai chiamato in causa se non da qualche retropassaggio, attaccanti ospiti impiegati come assaltatori sui portatori di palla avversari. Il 2-0 di Ronaldo, protagonista di una prestazione in continuo crescendo, ha conferito al risultato un aspetto più consono ai valori in campo, una dimensione logica.
Sarri alla vigilia diceva ad alta voce che partite come questa sono altamente insidiose in prossimità di un impegno Champions. Precauzione ben spesa. La Juve si è prodotta in una breve sfuriata iniziale, una manciata di minuti in cui sembrava tutto facile, l’idea era che bastasse una piccola spintarella per buttare giù il castello difensivo. A Semplici era già venuto il mal di testa guardando con terrore le uscite sbagliate dei suoi esterni dalla fase difensiva. Una manciata di minuti, appunto. Qualche fiammata prima di adagiarsi in un torpore da estate settembrina, torpore ben accolto dagli ospiti, capaci di alzare il baricentro e di farsi vedere anche qualche volta dall’altra parte, magari non pericolosamente ma con la dignità di chi non vuole farsi spazzare via. Una calma apparente durata una ventina di minuti.
La differenza tra le squadre dominanti e quelle mestieranti è che le prime possono cambiare ritmo e volto alle partite se solo si mettono a fare quello che devono fare, mentre le seconde devono arrabattarsi così come possono. La Spal ha ringraziato silenziosamente le frenate della Juventus, si è messa lì con pazienza, si è illusa che l’uragano non si scatenasse mai. Anche in questo caso si è trattato di un’illusione appunto, perché il quarto d’ora finale della Juve è stato una cavalcata rabbiosa, con Ronaldo che he deciso di mettersi al servizio della squadra, con i centrocampisti che sono andati ad attaccare tutte le ripartenze, con il bombardamento continuo arginato dai tre difensori ferraresi e soprattutto dalle manone protese di Berisha.
Se il primo tempo è vissuto su strappi e risposte, il secondo è sceso sul piano del realismo, quello della Juventus che è ripartita basandosi sull’istinto di conservazione e quello della Spal che si è resa conto di avere una sola chance, quella di sfruttare un errore avversario. Errore difficile da provocare quando non ci sono le forze per farlo. Giusto non scansarsi, come da famosa frase attribuita a un inoperoso Gigi Buffon, ma giusto anche non spendere inutilmente cartellini gialli ed energie mentali quando tanto c’è poco da fare. Alla Juve va bene così, la Spal deve farsela andare bene per forza.
LE PAGELLE
RAMSEY 7 – La domanda epocale dell’estate era: in quale ruolo può giocare il gallese nel calcio di Sarri? La riposta si è vista in queste ultime due uscite, con l’allenatore bravo ad adattare il suo sarrismo e l’ex Arsenal altrettanto bravo nell’interpretare il ruolo da trequartista in maniera moderna, con qualche giocata di altissima scuola. Solo un po’ di sfortuna e una piccola imprecisione combinate gli impediscono il gol di testa a fine primo tempo. L’impressione è che Ronaldo dialoghi più volentieri con lui che con altri.
BERISHA 7 – Gli mancavano la maglia nera e le mani nude per assomigliare completamente ai portieri di una volta, quelli che difendevano eroicamente i pali di squadre votate al catenaccio, quelli che paravano qualunque cosa arrivasse dalle loro parti, spesso anche con stile ai limiti dell’ortodosso. Prodigioso per quasi tutto il primo tempo, prima di capitolare sul gioiello di Pjanic ma grazie anche alla deviazione di Valdifiori. Altrettanto prodigioso nel secondo tempo, quando dalle maglie bianconera arrivava un bombardamento continuo. Sfortunato sul 2-0 di Ronaldo, con la palla che gli è finita proprio in mezzo alle gambe.
RONALDO 7,5 – Ci può anche stare che si prenda qualche pausa durante una partita, soprattutto se arriva da un infortunio e soprattutto se deve calibrare le forze in attesa della Champions League. Però gli ultimi minuti del primo tempo valgono il prezzo del biglietto, con un controllo e alcuni dribbling che arrivano in fondo all’anima. Una volta sbloccato il risultato, un po’ di spazio anche per il suo narcisismo che quando si trasforma in certe giocate appaga anche la vista di chi sta a guardare. Il colpo di testa del 2-0 è un gesto tecnico e atletico che strapperebbe applausi anche al peggior nemico.
DYBALA 7 – Utilizzato in questo modo può tornare a fornire un contributo che il calciomercato estivo sembrava avere archiviato. La strana coppia con Ronaldo, quella in cui “io sono prima punta e tu seconda anzi no facciamo che è il contrario”, comincia a dare qualche frutto, anche se le cose migliori sono sempre quelle che l’argentino inventa quando può fare qualcosa. Per esempio uno splendido contropiede sventato da un miracolo di Berisha. L’assist per Cristiano Ronaldo sul 2-0 gli regala mezzo voto in più.
RABIOT 5 – Che fosse un ragazzo dotato di immenso talento era evidente da anni. Che fosse un po’ anarchico nel suo muoversi per il campo era più o meno altrettanto chiaro. Si è beccato qualche fischio, probabilmente meritato, dopo aver buttato alle ortiche qualche giocata facile. Deve trovare il giusto equilibrio tra le esigenze del suo ego e quelle del collettivo, perché la classe c’è e si vede.
PJANIC 7 – Quando gli arriva un pallone giocabile al limite dell’area o qualche metro più indietro, il consiglio è quello di andarlo ad abbracciare. Difficile che sbagli mira, anche se il gol che ha sbloccato la gara con la Spal è stato leggermente deviato da Valdifiori, altrimenti forse Berisha ci sarebbe potuto arrivare. Molto bene anche in fase di regia, comincia ad avvicinarsi all’idea sarriana di “giocatore che deve toccare mille palloni a partita”.
MATUIDI 6,5 – Quando uno è professionista nel senso più esteso del termine, non fa mai brutte figure. Il francese lo ha dimostrato svolgendo diligentemente il suo compito di esterno basso sinistro, mai fatto in carriera, portandosi a casa una sufficienza abbondante. È vero che di fronte a lui c’era un intimidito Jacopo Sala e non l’erede di Garrincha, però se parlate con un allenatore vi dirà che con una decina di giocatori del genere e un paio di fuoriclasse si va lontano.
KHEDIRA 6,5 – Una delle tante storie strane di questa Juve e della sua estate particolare. Doveva essere uno dei primi epurati invece eccolo sempre al centro del progetto sarriano, eccolo volteggiare tra la sua area e quella avversaria, sempre al posto giusto e sempre con il tempo giusto, vicino al gol in un paio di occasioni e pronto al fraseggio con chiunque.
VICARI 6,5 – Se la Spal è riuscita a limitare i danni in questa partita, il merito va dato anche a Vicari oltre che a Berisha, perché il difensore ventinquenne ha cantato e portato la croce, ha chiuso i buchi fino a quando è stato in grado e forse comincia a candidarsi per un posto in una squadra più competitiva.
IL TABELLINO
Juventus (4-3-1-2): Buffon 6, Cuadrado 6, Bonucci 6, De Ligt 6,5, Matuidi 6,5, Khedira 6,5 (16'st Emre Can 6), Pjanic 7, Rabiot 5 (32'st Bentancur 6), Ramsey 7 (20'st Bernardeschi 6), Ronaldo 7,5, Dybala 7. A disp: Szczesny, Pinsoglio, Demiral, Rugani, Higuain, Beruatto. All: Sarri 6,5
Spal (3-5-2): Berisha 7, Tomovic 6,5, Vicari 6,5, Igor 5,5, Sala 5,5 (27'st Jankovic 5,5), Murgia 5,5 (12'st Strefezza 6), Valdifiori 6, Missiroli 6, Reca 5, Moncini 5 (31'st Paloschi 5,5), Petagna 5,5. A disp: Thiam, Letica, Cionek, Felipe, Cannistrà, Floccari, Tunjov, Zanchetta. All: Semplici 5,5
Arbitro: Piccinini
Marcatori: 45' Pjanic, 33'st Ronaldo
Ammoniti: Khedira, Emre Can (J), Igor, Petagna (S)
Espulsi: -
LE STATISTICHE
A partire dal 2007/08, Miralem Pjanic ha segnato 27 gol da fuori area, solo tre giocatori hanno fatto meglio nei top-5 campionati europei: 69 Lionel Messi, 54 Cristiano Ronaldo, 35 Zlatan Ibrahimovic.
Cristiano Ronaldo ha segnato in tre partite casalinghe di fila per la prima volta in Serie A.
Per la terza volta in carriera nei top-5 campionati europei Cristiano Ronaldo ha segnato in tutte le sue prime tre gare casalinghe stagionali (con il Real Madrid nel 2014/15 e con il Man Utd nel 2008/09).
La Juventus è imbattuta in casa da 24 incontri di Serie A (20V, 4N), la seconda serie interna in corso più lunga, dopo quella del Liverpool (43) nei cinque maggiori campionati europei.
La Juventus ha segnato un gol da fuori area in almeno tre gare di fila in campionato per la prima volta da dicembre 2016 (quattro in quel caso).
26 dei 41 gol di Pjanic in Serie A sono arrivati da fuori area (63%).
Miralem Pjanic ha segnato in due match consecutivi di Serie A per la prima volta dall'ottobre 2017.
Tutte le ultime nove reti di Miralem Pjanic in Serie A sono state messe a segno da fuori area.
Sami Khedira ha fornito almeno un assist in 13 delle 14 stagioni disputate tra Bundesliga, Liga e Serie A, incluse tutte le cinque con la maglia della Juventus.
Quella di oggi sarà la presenza numero 903 per Gianluigi Buffon in carriera con i club in tutte le competizioni, superato Paolo Maldini (902).