L'avventura con l'Italia di Andrea Cambiaso è ancora tutta da scrivere. L'esterno della Juventus ha debuttato con la Nazionale maggiore lo scorso 21 marzo contro il Venezuela: da quel momento ha collezionato 11 presenze segnando un gol contro il Belgio in Nations League. Il percorso per arrivare fino a questi livelli, però, è stato molto duro ed è proprio il classe 2000 a raccontarlo.
"Ho sempre pensato che se non mi fossi rotto il ginocchio, oggi probabilmente non sarei qui. È stata una mazzata, ero nella fase più importante della mia carriera, stavo facendo molto bene all'Alessandria e si parlava a gennaio dell'interessamento di qualche club di Serie B. Ho dovuto fare i conti prima con la rottura del crociato e poi con il Covid, ma sono stato bravo perché ho sempre tenuto la testa collegata e sono tornato", ha dichiarato in un'intervista a Vivo Azzurro.
Se il debutto con l'Italia è arrivato quest'anno, la prima convocazione risale invece a novembre 2023 e Cambiaso ricorda quel momento come se fosse ieri: "Era il giorno prima di Juventus-Cagliari e il team manager mi ha dato la notizia. Quasi non ci credevo. Ho chiamato subito i miei genitori e mio padre mi ha detto: 'vabbè, andrai lì a fare il porta borracce'. Era contentissimo, ma voleva che rimanessi con i piedi per terra. Questa è una cosa che ho imparato bene da lui". Un'altra figura che sicuramente ha avuto e tuttora ha un ruolo importante per la sua crescita in azzurro è il ct Luciano Spalletti, con cui il calciatore è riuscito fin da subito a creare un bel feeling: "Con il mister c'è un ottimo rapporto, è un uomo di campo ed è bello avere a che fare con persone che hanno grande passione per questo sport. Lui ci chiede di giocare a pallone, come fa anche Thiago Motta, e di essere sempre disponibili con il compagno: questo lo abbiamo fatto vedere, soprattutto nelle ultime partite".
Infine, un altro momento indimenticabile per Andrea Cambiaso è la rete che ha aperto le marcature contro il Belgio (2-2 il risultato finale) qualche settimana fa: "È stato incredibile, lì per lì non ho esultato tantissimo perché temevo di essere in fuorigioco. Quando dopo il controllo Var ho visto che l'arbitro indicava il centro del campo è stata un'emozione fortissima".