L'ANALISI

Il Napoli non si ferma più: vince anche senza brillare e con un semi turnover

Cinque vittorie su cinque in casa e sette vittorie in nove partite, una media da scudetto

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© Getty Images

La certezza di guardare tutti dall'alto in basso per un'altra giornata, attendendo il crash test di martedì con il Milan, e con la consapevolezza che si può vincere anche senza brillare, senza Lobotka, senza Kvara e Politano per buona parte della partita, e con un Lukaku poco brillante. Eppure i tre punti arrivano come sono arrivati a Empoli. Di solito si dice che le grandi squadre, quelle che vincono lo scudetto, il bottino grosso lo fanno prendendosi i tre punti nelle partite cosiddette "sporche"

Definizione che è poco piaciuta a Conte dopo il Lecce ma che rende abbastanza bene l'idea della gara del Napoli. Gli azzurri, si sa, hanno una rosa di ottimo livello ma non c'è dubbio che Gilmour non sia Lobotka, o che perlomeno non lo sia ancora, e i due esterni Ngonge e Neres non siano, nell'occasione, all’altezza di Politano e Kvara che, infatti, quando sono entrati hanno cambiato la partita.

Le logiche contiane adattate al contesto hanno creato una squadra davvero interessante, oltre che vincente. La fase di costruzione e rifinitura è un mix perfetto tra le idee storiche dell'allenatore e le nuove tendenze, sintomo di quando si sia aggiornato durante l'assenza dalla panchina. Lukaku e McTominay, ormai giustamente considerato intoccabile, si dividono i lati dell'attacco con il belga spostato sul centro-destra. Gli esterni alti si accentrano liberando le corsie per i laterali bassi che accompagnano insieme l'azione. Le transizioni negative sono assicurate dalla presenza del regista in mezzo ai due centrali difensivi e da un Anguissa che sa interrompere le giocate altrui e ripartire in avanti.

Il risultato è una concentrazione di giocatori in zona centrale sulla trequarti che permette scambi stretti e imbucate per le sponde o gli inserimenti di davanti già c'è o ci arriva da dietro. Cinque vittorie su cinque partite casalinghe, sette vittorie su nove gare: le medie sono quelle del Napoli del '90 e della versione di Spalletti del 2023. In entrambe le occasioni è arrivato il titolo tricolore. Gli scongiuri, per i tifosi azzurri, sono assolutamente leciti. 

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