SCI ALPINO

Alexander Steen Olsen firma la tripletta norvegese nel gigante di Soelden, 5° posto per Alex Vinatzer

Lo scandinavo ha anticipato i connazionali Henrik Kristoffersen e Atle Lie McGrath

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© Getty Images

Subito sorprese per la Coppa del Mondo di sci alpino che alza il sipario con il gigante maschile di Soelden. Fuori dopo poche porte lo svizzero Marco Odermatt, a vincere sul Rettenbach è Alexander Steen Olsen che completa una tripletta tutta norvegese davanti ai connazionali Henrik Kristoffersen e Atle Lie McGrath. Il 23enne scandinavo domina entrambe le manche fermando il cronometro in 2'09"50 con sessantacinque centesimi sul fuoriclasse di Rælingen e sessantasei sul 24enne nativo del Vermont. Primo top five per il Brasile grazie al quarto posto ottenuto da Lucas Pinheiro Braathen  che torna a distanza di un anno dal ritiro anticipando di poco il migliore degli italiani, Alex Vinatzer, quinto a 1"10 da Steen Olsen. 

Il primo colpo di scena arriva dopo poche porte quando il campione uscente Marco Odermatt si ritrova fuori a causa di un errore sul muro iniziando la stagione con uno zero. A prendere il comando delle operazioni è quindi il norvegese Alexander Steen Olsen che, nonostante qualche sbavatura in alto, è il più veloce sul piano conclusivo fermando il cronometro in 1'04"31. Ciò gli consente di anticipare di due centesimi il croato Filip Zubcic, apparso non convincente sul muro del Rettenbach; e di otto lo scandinavo Hernik Kristoffersen.

In chiave italiana ottima prestazione per Luca De Aliprandini che, grazie a una prova particolarmente aggressiva, riesce a strappare l'ottava posizione con 76 centesimi di ritardo frutto soprattutto di qualche problemino in vista del traguardo dopo essersi preso qualche rischio sul muro. Discorso diverso invece per Alex Vinatzer che fatica nei tratti più ripidi passando sotto lo striscione d'arrivo con 1"20 di distacco in tredicesima piazza davanti a Giovanni Borsotti, ventitreesimo a 1"95. 

Grande attesa per il ritorno di Lucas Pinheiro Braathen che, dopo essersi preso un anno sabbatico a causa di alcune divergenze con la nazionale norvegese, torna in pista con i colori del Brasile ottenendo il diciannovesimo tempo parziale. Scattato con il pettorale numero 41, lo sciatore carioca ha colpito nel tratto alto dovendo ancora prendere le misure nei punti più tecnici strappando però la qualifica per la seconda manche con 1"68 di distacco. 

Rientro molto atteso per Marcell Hirscher che, a cinque anni dal ritiro, si presenta con la tuta dei Paesi Bassi firmando il ventottesimo tempo a 2"29 da Steen Olsen, il tutto frutto di una discesa caratterizzata sì dalla grinta agonistica che lo ha contraddistinto per tutta la carriera, ma anche alla ricerca della centralità sul muro. 

Seconda manche in grande gestione per Alexander Steen Olsen che, nonostante una visibilità ridotta e un piccolo errore prima del muro, si dimostra sempre in spinta conquistando la seconda vittoria in Coppa del Mondo davanti ai connazionali Henrik Kristoffersen e Atle Lie McGrath, lontani rispettivamente sessantacinque e sessantasei centesimi.

Grande rimonta per Lucas Pinheiro Braathen che, nonostante la necessità di ritrovare ancora l'agilità dei tempi migliori, firma il miglior crono di manche risalendo al quarto posto, lontano 90 centesimi da Steen Olsen. Prestazione brillante anche per Alex Vinatzer che cambia il passo rispetto alla discesa inaugurale rimanendo sì un po' troppo attaccato agli spigoli nel tratto iniziale, ma riuscendo a dar maggior efficacia sul muro tanto da terminare in quinta posizione con 1"10 di ritardo dalla vetta. 

Un eccesso di foga tradisce invece Luca De Aliprandini che imposta le prime porte con linee troppo dirette e perde così tutto il vantaggio accumulato nella prima manche. Nonostante un muro all'altezza dei migliori, il trentino appare eccessivamente incisivo sulle lamine nell'abbrivio conclusivo terminando al decimo posto con 1"56 di distacco. 

Discorso diverso per Giovanni Borsotti che, complice un'interpretazione più aggressiva del muro austriaco, chiude la rassegna in diciannovesima posizione risalendo la graduatoria, ma soprattutto lasciandosi alle spalle Marcell Hirscher, giunto sì al ventitreesimo posto finale, ma dimostrando come i cinque anni di stop non hanno inficiato sulla tenuta fisica del fuoriclasse dal passaporto olandese. Fuori infine Filip Zubcic che presenta linee troppo lunghe in vista del piano spingendo eccessivamente e subendo così il rimbalzo degli sci fatali per evitare di finire nelle reti e difendere il primo podio stagionale.

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