Non ci sarà un De Rossi bis alla Roma, anche nel caso Juric non riuscisse a riprendere in mano la situazione e a ribaltare le sorti della squadra, reduce da due sconfitte consecutive in campionato, già a partire dalla sfida contro il Torino, suo recente passato. Lo ha deciso il presidente Dan Friedkin. Nonostante De Rossi sia ancora sotto contratto con la Roma (il rinnovo fino al 2027 è stato sottoscritto a giugno), il massimo dirigente giallorosso non lo richiamerà ma punterà a un terzo allenatore per arrivare a fine stagione, italiano o straniero. Friedkin è dunque intenzionato a proseguire nella sua linea, anche se la soluzione di un ritorno in panchina dell'ex capitano - esonerato dopo quattro giornate di campionato - sembra la soluzione più semplice e anche quella più gradita alla squadra. E anche alla tifoseria.
Il crollo della Roma a Firenze fa traballare la panchina del croato e ha gettato la squadra giallorossa nel caos totale. Un tutti contro tutti con litigi, anche "violenti" - parole di Juric - tra giocatori, allenatore e dirigenza, già a partire dall'intervallo del Franchi. Quello con Mancini lo scontro più duro, poi i colloqui sono proseguiti anche nei giorni successivi con Cristante, Pellegrini, Ghisolfi e anche la proprietà, in questo momento in California. Juric è a un bivio ma De Rossi non sarà la soluzione in caso di crollo: il ds Florent Ghisolfi lo ha già detto a capitan Pellegrini, che lo ha comunicato alla squadra.