MAX VERSTAPPEN: VOTO 10
Torna marziano dopo mesi di latitanza dal podio alto e tramortisce il rivale nella corsa al titolo con una performance che vale appunto colpo del ko, quello che Max potrebbe in modo molto appropriato sferrare sul ring di Las Vegas. In Brasile ancora una volta l'oalndese sferza i suoi e li guida alla riscossa. Non si tratta solo di portare a casa il punteggio pieno domenicale, chiudendo davanti a tutti una gara iniziata (con un primo giro da favola) dalle retroguardie: San Paolo 2024 segna un ulteriore passo dell'olandese nella storia delle corse. Qualcosa che va ben oltre il numero di vittorie e titoli e che - nella terra di Senna - ha invece a che fare con l'appartenenza ad una élite trasversale alle epoche.
LANDO NORRIS: VOTO 4
Ancora una volta poco pronto in partenza (dalla pole), troppo incline all'errore negli altri passaggi-chiave di un Gran Premio che richiedeva lucidità assoluta, oltretutto antipaticamente beffardo e seccato davanti ai microfoni nell'immediato dopogara, a nostro modo di veder ben oltre la delusione per una domenica stortissima. Il sogno iridato è rimandato casomai al prossimo anno ma forse gli conviene dotarsi di un mental coach (come dicono quelli bravi) con il quale lavorare a fondo nei mesi invernali.
CHARLES LECLERC: VOTO 6
Mette timidamente piede sul gradino più basso del podio nella Sprint Race del sabato ma il Gran Premio non lo vede mai tra i grandi protagonisti, eccezion fatta per la ri-partenza arrembante dopo la bandiera rossa decisiva. Un lampo nel buio (anzi nella nebbia) dentro un weekend che si preannunciava "faticoso" per le Rosse e che tale si è effettivamente rivelato. Charles sembra averla presa bene, probabilmente sta già pensando al clima secco e asciutto del deserto del Nevada e ad un Gran Premio (quello di Las Vegas, appunto) che potrebbe rilanciarlo alla grande.
LEWIS HAMILTON: VOTO 4
Il "suo" Brasile questo volta lo ha lasciato a bocca asciutta o quasi: porta a casa solo il punticino finale del Gran Premio spuntandola nel "titanico duello con SERGIO PEREZ (VOTO 4). Facile immaginare che di San Paolo 2024 sir Lewis ricorderà volentieri solo l'emozionante esibizione pre-gara al volante della McLaren di Senna. Il sette volte iridato si avvia ad una mesta conclusione del suo lungamente felice rapporto con le Frecce d'Argento.
ESTEBAN OCON e PIERRE GASLY: VOTO 7,5
A loro non farà particolarmente piacere ma tocca accomunare i due piloti Alpine. Il voto però è alto, come lo è quello del team bleu nel suo assieme. Certo, exploit del genere sono alla portata di squadre da centrogruppo (e spesso anche meno) solo nel contesto di fine settimana come quello del GP del Brasile di quest'anno, nei quali chi ha poco o nulla da perdere finisce spesso per guadagnarci parecchio, sfiorando addirittura il colpaccio. Come sempre in questi casi gli assenti (dai quartieri alti della classifica) hanno sempre torto, quindi bravi a Esteban e Pierre: la missione era comunque molto complicata e piena di insidie, loro non hanno praticamente mai messo una ruota fuori dall'asfalto.
CARLOS SAINZ: VOTO 4
Difficile ricordare un weekend altrettanto "falloso" nell'esperienza ferrarista ormai agli sgoccioli (tanto per restare in tema) dello spagnolo, soprattutto ad una sola settimana di distanza dalla straordinaria vittoria nel Gran Premio del Messico. D'accordo, la Ferrari in Brasile aveva poco passo, ma nel confronto con il suo compagno di squadra Carlos ha proprio zoppicato.
OSCAR PIASTRI: VOTO 5
Ligio agli ordini di squadra nella Sprint della vigilia, l'australiano sembra risentirne a livello psicologico anche nel Gran Premio, con una performance decisamente opaca senza guizzi, ulteriormente aggravata dalla ruotata all'incolpevole Lawson che gli costa dieci secondi di penalità e un passo indietro nella considerazione generale. Il vero potenziale di Oscar è ancora largamente da esplorare, i suoi lati oscuri... anche.