Una mano dal cielo ha salvato l'Inter, e questa volta non è tanto per dire. I tre punti col Venezia disegnano la classifica attesa dopo il ko del Napoli con l'Atalanta, classifica sicuramente più che buona alla luce dello scontro diretto di domenica prossima. Ma detto ciò, siamo onesti, non è sicuramente questa la partita che può rassicurare in vista dell'Arsenal e, a seguire, degli azzurri di Conte. I 97 minuti contro i lagunari sono semmai una summa di ciò che i campioni d'Italia sinora sono stati capaci di far vedere in campionato. Primo: tante occasioni create e malamente sprecate. Secondo: difesa, meglio fase difensiva, spesso approssimativa. Terzo: intensità altalenante. Quarto: difficoltà nel gestire il match, congelandolo. Con conseguenti, enormi, difficoltà. Riflessione che coinvolge, tout court, l'aspetto mentale, quello fisico e non meno anche quello fisico e ancora tattico.
Un'analisi severa che non può non tener conto dell'avversario: con tutto il rispetto per il Venezia, pur ordinato e sempre propositivo, l'Inter non può ritrovarsi a soffrire fino all'ultimo secondo di partita. Specie se prima ha creato almeno dieci nitide occasioni e se oltrettutto in campo, a dispetto di quanto atteso, ci sono tutti i suoi titolarissimi. E questo porta a un'altra, non secondaria, considerazione: una serata di supposto riposo è stata in realtà tutt'altro. E con l'Arsenal alle porte, questo è un problema. Inatteso. I tre punti, è vero, sono un tonico importante, più per la testa che non per le gambe, però.
Già, la testa: è mentalmente che serve un salto di qualità. Altrimenti non si spiegano i passaggi a vuoto, le amnesie difensive come anche gli errori sottoporta. Vero è che si è sbloccato a San Siro capitan Lautaro (non segnava in casa dallo scorso inverno e per un attaccante sono cose che pesano), che Calhanoglu è tornato e ha fatto sentire il suo peso anche per i pochi minuti giocati, che Acerbi era in panchina e sarà pronto per la Champions, ma al netto di questo (e, ripetiamo, di una classifica che vede l'Inter a un solo punto dalla vetta) Inzaghi avrà tra oggi e domani di che parlare ai suoi ragazzi. Contro i Gunners e il Napoli servirà innanzitutto una ben diversa attitudine. Mentale. Fisica. Tecnica. Tattica.