Chissà se l'algoritmo aveva previsto la vittoria del Milan a Madrid contro il Real o il largo successo dello Sporting Lisbona sul Manchester City... Fatto sta che, pur con enormi cautele dato che non siamo nemmeno a metà del cammino, questa nuova Champions che doveva favorire le grandi sta poco alla volta mettendo in difficoltà le favorite d'obbligo. Tutta colpa delle underdog, quelle squadre spacciate alla vigilia e invece capaci di mettere il bastone tra le ruote di, sulla carta, più quotate avversarie. Così, scorrendo questa classifica parziale, ci si rende ad esempio conto che Amorim e il suo Sporting hanno già messo in cassaforte 10 punti e che, ad esempio, Psg, Bayern Monaco o Atletico Madrid hanno molta strada da fare per agganciare il treno delle prime otto e, per dirla tutta, anche poche possibilità di farcela.
Ma torniamo per un attimo all'algoritmo che, all'alba della Champions, aveva posto a quota 16 punti l'asticella della qualificazione diretta. Provando a immaginarsi, chiaramente con ampio margine di errore, il cammino da qui a fine corsa, la previsione dovrebbe essere corretta. O meglio: con 17 punti si entra quasi certamente nell'elite, con 16 toccherà buttare un occhio alla differenza reti, della cui importanza si era parlato da subito.
Più che i punti da fare, però, è chi li può fare a lasciare di stucco. Lo Sporting, come detto, fresco di lezione al City, accompagnato da un buon calendario e già a 10 punti. Ma anche il Milan, attualmente a quota 6 ma atteso da partite decisamente alla sua portata (Stella Rossa e Girona in casa, Slovan Bratislava e Dinamo Zagabria in trasferta). Poi qualche solito noto, dal Liverpool al City, passando per Barcellona e Inter, per arrivare al Dortmund, non proprio un underdog ma nemmeno tra le favorite della prima ora.
Il gruppetto si allarga poi mano a mano che si scende nei "possibili" punteggi. Ci sono la Juve e l'Aston Villa, il Lille e il Bayern Monaco (lontano ma con un buon calendario, Psg a parte), l'Arsenal e il Real, l'Atalanta, lo Stoccarda e il Psg. Tutti racchiusi in una manciata di occasioni da prendere al volo per non finire nel calderone dei "ripescaggi".
E attenzione, perché le prime partite della nuova Champions insegnano che niente è realmente prevedibile. Chiedere per informazione all'Atletico Madrid, tre punti fin qui in saccoccia (come il Bayern) o, per contro, al Brest (sette punti in tre partite) o al Celtic piuttosto che alla Dinamo Zagabria. Qualche infiltrata, insomma, alla fine ci sarà e, come diretta conseguenza, qualche testa importante rotolerà fuori dall'Europa. E chissà se l'algoritmo, così preciso nei numeri, questo lo aveva davvero previsto...