NBA

Nba: Golden State sbanca Dallas, Denver manda ko Oklahoma. Cavs inarrestabili

Cleveland è l'unica squadra imbattuta dopo la notte di gare. Cadono ancora i Lakers, un trio guida a Ovest

© Getty Images

La notte Nba sorride e non poco ai Golden State Warriors, che sconfiggono 118-112 i Boston Celtics e ottengono un pesantissimo successo in trasferta. Ora Curry e compagni guidano a Ovest in tandem coi Suns (vincenti su Miami) e con Oklahoma, che viene sconfitta dai Denver Nuggets. Una squadra sola al comando, invece, nell'Eastern Conference, visto che i Cleveland Cavaliers fanno nove su nove. Cadono i Lakers, crisi per Philadelphia

DENVER NUGGETS-OKLAHOMA CITY THUNDER 124-122
Grande successo dei Denver Nuggets, che sconfiggono 124-122 gli Oklahoma City Thunder dopo una sontuosa rimonta: dal -11 di metà gara al 124-122 finale, complice un terzo quarto da 40-29 che ristabilisce la parità e consente ai padroni di casa si rimettersi in carreggiata. Si tratta del primo ko per Okc, che viene così agganciata da due rivali in vetta alla Western Conference: ora guida coi Suns e Golden State (7-1). L'uomo decisivo della serata non è Nikola Jokic, nonostante una serata da 23 punti con 20 rimbalzi e 16 assist, e neppure Westbrook (29) o il duo dinamico composto da Porter Jr (24) e Braun (24): Peyton Watson rischia di complicare tutto sbagliando i liberi del +4 a 16" dal termine, ma si riscatta bloccando il pareggio di Gilgeous-Alexander sulla sirena. Sga non riesce così nella rimonta dei Thunder, chiudendo con 28 punti e da secondo realizzatore dei suoi: lo precede Jalen Williams, con 29 punti e 10 rimbalzi. Bene anche Holmgren (15+10), ma Oklahoma cade. Denver scala fino al quarto posto: cinque vittorie e tre ko come Houston, Dallas e i Kings.  

BOSTON CELTICS-GOLDEN STATE WARRIORS 112-118
Secondo ko stagionale per i Boston Celtics, che cadono in casa col punteggio di 118-112 contro i Golden State Warriors, nuova co-capolista a Ovest (7-1). Steve Kerr viene fischiato a piene mani dal TD Garden per le sue decisioni su Tatum (in panchina) e Brown (non convocato) alle Olimpiadi, ma questo non demoralizza la formazione ospite: Golden State vola sul +11 a metà gara e non si guarda più indietro, trascinata da uno Steph Curry che sfiora la tripla doppia aggiungendo 9 assist e 7 rimbalzi ai suoi 27 punti. Decisivo anche Hield (16), mnetre Draymond Green e Kyle Anderson sigillano il successo finale. Boston si consola coi 32 punti di Jayson Tatum e i 32 di Derrick White, trovandone anche 16 da Pritchard, ma non è ancora nella sua miglior versione. Manca Brown e manca la solidità difensiva, Celtics secondi a Est (7-2). 

NEW ORLEANS PELICANS-CLEVELAND CAVALIERS 122-131
Prosegue la marcia inarrestabile dei Cleveland Cavaliers, che fanno nove su nove consolidando la loro assoluta leadership nell'Eastern Conference. La formazione ospite regola New Orleans col punteggio di 131-122 e un grande terzo quarto, che decide la gara stabilendo un margine di 11 punti che durerà quasi fino al termine. I nove successi di fila sono il record della franchigia e la mantengono come unica imbattuta della regular season Nba: decisivo Mitchell con 29 punti, precedendo LeVert (16) e Allen, che ai suoi 16 punti aggiunge anche 14 rimbalzi. Bene anche Garland (14), mentre a New Orleans non basta il ritorno in campo di Zion Williamson dopo due gare d'assenza: i suoi 29 punti, sommati ai 27 di Alvarado e ai 20 di Ingram, non bastano per evitare la sconfitta. Pelicans penultimi a Ovest, 3-6 il loro score: peggio solo Utah (1-6) nella Western Conference. 

PHOENIX SUNS-MIAMI HEAT 115-112
Marcia quasi inarrestabile anche per i Phoenix Suns, che regolano Miami rimontando nell'ultimo quarto, dopo essere stati in svantaggio per una discreta fetta di gara. Dal -3 del terzo periodo (87-84) alla vittoria di tre punti col punteggio di 115-112, complice un quarto periodo da 31-25. L'uomo decisivo è Kevin Durant, che mette a referto i canestri del sorpasso e del successo, chiudendo da top-scorer della sfida con 32 punti e 8 rimbalzi. Alle sue spalle brilla Booker (22), ma soprattutto è determinante Jusuf Nurkic: 20 punti e 18 assist per sigillare la gara in entrambe le fasi. Non bastano i 28 punti di Tyler Herro agli Heat, che assistono nuovamente a una prova sottotono di Jimmy Butler: solo 15 punti, anche se Adebayo (12+12) fa peggio di lui. Miami scivola in sesta posizione a Est (3-4), i Suns guidano a Ovest con Golden State e Okc (7-1). 

MEMPHIS GRIZZLIES-LOS ANGELES LAKERS 131-114
Nuova trasferta e nuovo ko per i Los Angeles Lakers, che continuano a rinculare indietro e scivolano in 10a posizione a braccetto coi Clippers (4-4). Memphis regola infatti la formazione guidata da JJ Redick, portandosi sul +14 dopo il riposo e non voltandosi più indietro, nonostante Ja Morant lasci il campo nel terzo quarto per un problema alla caviglia destra. La stella della formazione di casa guida i ritmi della gara finché resta in campo, chiudendo con 20 punti in tandem con Jaren Jackson Jr e il rookie Jayden Wells. Sono loro i motori dei Grizzlies, che trovano anche un solido Aldama (11+12) e risalgono in nona posizione (5-4) a Ovest. Nulla da fare per i Lakers, che confermano la loro fragilità difensiva e pagano l'assenza di Anthony Davis. I 39 punti di un favoloso LeBron James non bastano per colmare il vuoto, Los Angeles non è mai in gara. 

DALLAS MAVERICKS-CHICAGO BULLS 119-99
Prova dominante per i Dallas Mavericks, che travolgono i Chicago Bulls con un punteggio perentorio: 119-99, con quel +20 che nasce nel terzo quarto e arriva fino al termine della sfida. Le assenze di PJ Washington e Derek Lively non scompongono la formazione di casa, che viene guidata dal solito Luka Doncic: 27 punti, 12 assist e 7 rimbalzi per precedere Gafford (17) e un Irving sottotono (17). Poche note positive per i Bulls, che scivolano in ottava posizione a Est (3-5) e provano ad aggrapparsi a Vucevic (14+10) e al buon impatto del rookie Buzelis dalla panchina: 13 punti e 9 rimbalzi in 23'. Poco per sorprendere i Mavs, che agganciano il nutrito gruppo al quarto posto nella Western Conference: 5-3 il loro score. 

LOS ANGELES CLIPPERS-PHILADELPHIA 76ERS 110-98
Crisi nerissima per i Philadelphia 76ers, che ritrovano Joel Embiid in panchina da "osservatore" e cadono all'Intuit Dome: i Clippers li regolano col punteggio di 110-98, decollando nella ripresa e toccando anche il +16. Norman Powell si conferma il trascinatore a sorpresa della formazione di Los Angeles, con 26 punti e un ragguardevole 8/10 dal campo che gli consente di precedere Harden (18) e Zubac (15). I Clippers agganciano così i Lakers in 10a posizione a Ovest (4-4), mentre i Sixers sprofondano a Est: ultimo posto con Milwaukee, score di una vittoria e sei ko. Nulla da fare per Philadelphia, che ha in Paul George e Oubre (18 punti a testa) le uniche note positive. Prima da ex con sconfitta per PG. 

ATLANTA HAWKS-NEW YORK KNICKS 121-116
Zaccharie Risacher fa il botto e dimostra a tutti perché è stato scelto per primo nel Draft 2024, e gli Hawks decollano: 121-116 sui Knicks risolvendo la gara nell'ultimo quarto. Succede tutto negli ultimi tre minuti, quando Atlanta rimonta uno svantaggio di cinque punti e vince la partita, trascinata proprio dal francese: 33 punti e 7 rimbalzi (11/18 al tiro) per vivere la sua prima grande notte Nba, precedendo Jalen Johnson (23+15) e Trae Young, che chiude con 23 punti e 10 assist. Bene anche Capela (18), che contribuisce a portare la formazione di casa al quinto posto a Est (4-5). Nei Knicks che cadono ad Atlanta, da segnalare la grande prova di Karl-Anthony Towns, che chiude con 34 punti e 16 rimbalzi precedendo Brunson (21) e McBride (16): sei giocatori in doppia cifra sugli otto impiegati per New York, ma non basta per evitare il ko e il sesto posto a Est (3-4). 

INDIANA PACERS-ORLANDO MAGIC 118-111
Paolo Banchero è ancora assente e i Magic non ingranano, incassando la sesta sconfitta stagionale e scivolando in 10a posizione a Est (3-6). Ne approfitta Indiana, che disputa una grande gara e pareggia il suo score: quattro vittorie e quattro ko che valgono il terzo posto nell'Eastern Conference, dopo aver vinto per 118-111 una gara molto equilibrata. Sono decisive la tripla di Haliburton (17) e i due liberi di Bennedict Mathurin per risolvere la sfida, con quest'ultimo che chiude da top-scorer con 20 punti e 11 rimbalzi precedendo proprio il play e il duo formato da Walker (17) e Myles Turner (17+10). Non bastano i 28 punti di Franz Wagner a Orlando, priva anche di Wendell Carter Jr e incapace di trovare nuova linfa dalla panchina: ben sei giocatori in doppia cifra, ma arriva il ko. 

HOUSTON ROCKETS-SAN ANTONIO SPURS 127-100
Prova dominante degli Houston Rockets, che travolgono gli Spurs nella fase centrale della partita e non si voltano più indietro, vincendo 127-100 con un assoluto dominio dell'area (66-46). I padroni di casa comandano dall'inizio alla fine e mandano sette giocatori in doppia cifra, con VanVleet top-scorer a quota 21 punti e 10 rimbalzi, precedendo Green (21), Sengun (16) e il duo formato da Eason e Smith (12). Victor Wembanyama è decisamente sottotono e segna solo 15 punti, tirando 6/14 dal campo, ma è l'unico ad emergere e dare segni vitali per San Antonio. Pesa come un macigno l'assenza di coach Popovich per la formazione ospite, che scivola in 12a posizione a Ovest (3-5). Quarto posto condiviso invece per i Rockets, 5-3 il loro score.  

SACRAMENTO KINGS-TORONTO RAPTORS 122-107
Prosegue la risalita in classifica dei Sacramento Kings, che agganciano il quarto posto a Ovest (5-3) con una perentoria vittoria sui Toronto Raptors. Dallo svantaggio nel terzo quarto (93-89) si arriva al netto successo per la formazione di casa, che sigla 31 punti coi i 14 dei rivali per chiudere sul 122-107. L'uomo decisivo è DeRozan, che trascina i suoi con 27 punti precedendo Murray (22+12) e Fox (21). Ennesima tripla doppia per Sabonis, da 17 punti con 11 rimbalzi e 13 assist, bene anche Monk (13). Nelle fila dei Raptors il migliore è RJ Barrett, che coi suoi 23 punti precede Davion Mitchell (20) e Boucher (17). Numeri che non bastano per evitare il nuovo crollo in classifica di Toronto, che è 13a a Est (2-7). 

CHARLOTTE HORNETS-DETROIT PISTONS 108-107
Vittoria di misura in un finale tiratissimo per gli Charlotte Hornets, che a cinque secondi dalla fine stavano perdendo e la rimontano col canestro vincente di Brandon Miller, sconfiggendo 108-107 gli ardimentosi Pistons di JB Bickerstaff. Non arriva la vittoria per Fontecchio e compagni, dunque, nonostante il buon contributo dell'azzurro dalla panchina: 7 punti e 5 rimbalzi in 20' di gioco, confermandosi un fattore a livello difensivo. Il top-scorer di Detroit è ancora Ivey (21), ma Cade Cunningham sfodera una grandissima prestazione e va in tripla doppia: 20 punti, 10 rimbalzi e 10 assist che non bastano per evitare il ko e il 12° posto a Est (3-6). Risale la china Charlotte, con Miles Bridges (27) e LaMelo Ball (25) in grande spolvero e Miller (19) decisivo. Gli Hornets ora sono in ottava posizione nella Eastern Conference: 3-5 il loro score. 

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