FORMULA 1

Stretta sulle parolacce, i piloti contro la Fia: "Vogliamo essere trattati da adulti"

Nel mirino del sindacato il presidente Mohammed Ben Sulayem: "C’è differenza tra quelle usate intenzionalmente per insultare qualcuno e quelle casuali"

© Getty Images

È scontro totale tra i piloti di Formula 1 e la Fia, in particolare il presidente Mohammed Ben Sulayem dopo le multe inflitte a Max Verstappen e Charles Leclerc per aver imprecato in conferenza stampa. La stretta sulle parolacce ha scatenato la reazione della Grand Prix Drivers' Association (Gpda) che ha criticato il massimo dirigente della Federazione mondiale per il "tono e il linguaggio" usato nell'affrontare l'argomento. "I piloti sono adulti e non hanno certo bisogno di consigli su certe questioni banali, come indossare gioielli o delle mutande” si legge in un estratto. A Singapore, Max Verstappen è stato condannato dalla Fia a "svolgere lavori socialmente utili" dopo aver descritto con un'espressione volgare la sua auto in una conferenza stampa. Leclerc è stato invece multato in occasione del GP del Brasile dello scorso weekend per essersi lasciato scappare una parolaccia nella conferenza stampa post-gara in Messico.

“Come in ogni sport, sappiamo di doverci attenere alle decisioni dell’arbitro - ha scritto la Gpda - ma per quanto riguarda le parolacce, c’è differenza tra quelle usate intenzionalmente per insultare qualcuno e quelle casuali, come quando si descrive il maltempo o una situazione di guida. Per questo esortiamo il Presidente della Fia a misurare il suo tono quando si riferisce ai nostri piloti. Sono adulti e non hanno certo bisogno di consigli su certe questioni banali, come indossare gioielli o delle mutande”.

Il sindacato chiede inoltre trasparenza su come vengono utilizzati i soldi delle multe. “Negli ultimi tre anni l’associazione ha più volte richiesto al Presidente di condividere le ragioni per cui un pilota viene sanzionato e soprattutto come i soldi raccolti vengono spesi – prosegue il comunicato – abbiamo più volte ribadito come certe sanzioni non forniscano una buona immagine di questo sport e vorremmo che il Presidente ci garantisca la massima trasparenza finanziaria. Ciò è nell’interesse della FIA, della Formula Uno e di tutte le parti interessate che assieme dovrebbero decidere come destinare le risorse che vengono spese”. 

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