TENNIS

Darren Cahill racconta Jannik Sinner: "È stato lui a prenderci per mano e accompagnarci fuori dal caso Clostebol"

Il tecnico australiano ha ripercorso le tappe che hanno caratterizzato il 2024 del tennista azzurro

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Sinner & C. sul Blue Carpet di Torino

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Jannik Sinner ha vissuto un 2024 sulle montagne russe, non tanto per via dei risultati, sempre lusinghieri e in grado di portarlo sin sul tetto del tempo; ma a causa del caso Clostebol che ha posto diversi dubbi sulla sua figura. In attesa di conoscere l'esito del ricorso della Wada, il 23enne di Sesto Pusteria sembra sereno, anzi, forse più del suo entourage come rivelato dal tecnico Darren Cahill che lo sta seguendo a Torino in vista dell'esordio alle ATP Finals

"Jannik è sereno. Se c’è qualcosa di positivo in questo nuovo processo è che la Wada non ha messo in dubbio che Jannik sia un giocatore pulito e per noi è la cosa più importante - ha spiegato l'allenatore australiano in un'intervista a La Gazzetta dello Sport -. In realtà è lui che ha preso per mano noi. Ha sempre pensato che la verità sarebbe venuta fuori, ha trasformato le righe del campo nel suo posto sicuro. Ogni volta che lui può vestirsi da tennis, prendere in mano la racchetta, allora si sente al sicuro perché è il posto che ama".

Il tennis si è quindi dimostrato un "toccasana" per Sinner e continuare a giocare gli ha consentito di non pensare a quella brutta vicenda che lo ha segnato sin dalla primavera quando, dopo essersi imposto per la prima volta in uno Slam agli Australian Open, ha dovuto affrontare un vero e proprio dramma: "La notizia della positività ricevuta dopo il torneo di Miami. Ma sempre, quando nel cielo si addensano nubi nere, poi arriva uno squarcio di luce. Jan, dopo un normale momento di shock, è andato avanti a testa alta, consapevole di non aver fatto nulla di male. Ha affrontato un processo lungo, non si può immaginare, bisogna provarlo".

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Il trucco per rimanere sempre al comando è mantenere sempre il sorriso. Un "toccasana" che sta accompagnando Sinner nel corso di tutta la sua carriera rendendolo uno giocatori più amati dal circuito: "Jannik ha trovato il modo di sorridere anche nelle difficoltà. Ha solo 23 anni, ha un lungo viaggio davanti a sé. Questo sport, se non ti diverti, diventa insostenibile. A volte le cose non vanno come vorresti, ma quando ci sono 10mila persone a vederti e la metà di loro magari sono bambini che sognano di essere Sinner, allora il motivo per sorridere si trova. La sua forza è la consapevolezza di essere privilegiato nel fare quello che ama - ha concluso Cahill -. Non date Djokovic per finito. Lui è una leggenda e le leggende trovano sempre il modo per tirarsi fuori dai momenti difficili, altrimenti non avrebbe vinto 24 Slam. Lo ha dimostrato nel modo in cui ha conquistato la medaglia d’oro ai Giochi".  

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