Alessandro Del Piero compie 50 anni e ci fa capire molto meglio dello specchio quanto il tempo passi in fretta per chi ha avuto modo di vedergli segnare il primo gol in serie A, nel settembre 1993 contro la Reggiana (con copertina del Guerin Sportivo che titolava "è nata una stella"), il primo in Champions due anni dopo (il capolavoro "a giro" a Dortmund), quello decisivo per la Coppa Intercontinentale del 1996, e la stoccata all'incrocio che ha avuto il potere di zittire la Germania intera nella semifinale del Mondiale vinto dall'Italia nel 2006.
Inutile però fare l'elenco di quanto abbia vinto e regalato emozioni con la maglia numero 10 della Juventus, entrando nel club dei miti che l'hanno indossata prima di lui, da Sivori a Platini. Ci limitiamo a ricordare due suoi compleanni a distanza di dieci anni, a dimostrazione di quanto sia stato in grado, nel corso del tempo, di incidere e di rimanere ad alti livelli. Due compleanni totalmente diversi, due facce della medaglia della vita. L'8 novembre del 1998, il giorno prima di compiere 24 anni, nel recupero Udinese-Juventus si infortuna al ginocchio sinistro rimediando la lesione del legamento crociato anteriore e posteriore, costringendolo all'intervento chirurgico negli Stati Uniti e a una riabilitazione di ben 9 mesi.
Dieci anni e tanti titoli dopo (tra cui la Coppa del mondo con l'Italia del 2006), Alex compie 34 anni al termine della settimana perfetta. Il primo novembre 2008 la Juve batte la Roma 2-0, sbloccando la partita con una punizione perfetta del suo numero dieci, che il mercoledì successivo fa alzare in piedi il Bernabeu per una standing ovation dopo aver annichilito il Real Madrid con una doppietta straordinaria, mentre la domenica successiva, il giorno del compleanno, contribuisce allo 0-2 bianconero al Bentegodi sul Chievo, aprendo le marcature con l'ennesima punizione da applausi.
Parafrasando il grande Maurizio Mosca: "Aaah, come giocava Del Piero!"