VERSO CAGLIARI-MILAN

Cagliari, Nicola avverte il Milan: "Ce la giocheremo facendo il nostro gioco"

Le parole del tecnico rossoblù alla vigilia della sfida contro il Milan di Fonseca

© Getty Images

Il Cagliari prova a fermare la serie negativa lunga tre partite. Ma all'Unipol Domus arriva un Milan caricato dalla vittoria in Spagna contro il Real Madrid: l'incontro più difficile nel momento più delicato. "Il Milan - ha detto Davide Nicola nella conferenza stampa della vigilia - è ancora in una posizione di classifica che non rispecchia i suoi valori. A Madrid hanno fatto una partita eccellente sotto tutti i punti di vista. Noi non siamo il Real, non si gioca al Bernabeu: giochiamo in casa nostra consapevoli di incontrare una grandissima squadra. Però se manteniamo l'umiltà, la convinzione di portare avanti il nostro gioco e cercare di limitare con grande attenzione i loro giocatori e il loro gioco, potremmo essere competitivi. Questo abbiamo fatto in questi giorni: abbiamo cercato di analizzare i loro punti di forza per poter sviluppare i nostri, quindi vediamo come va".

Margini di miglioramento: "Noi dobbiamo ancora acquisire la capacità di passare da un vestito all'altro velocemente senza metterci troppo tempo - ha proseguito l'allenatore del Cagliari - abbiamo un'identità precisa, un modo di stare in campo che varia a seconda degli avversari del modo. Adesso che abbiamo questa identità secondo me parte il secondo obiettivo che è quello di migliorare tutti gli automatismi, fare le cose con più qualità e velocità, riuscire a capire i tempi di gioco, quando rallentare, quando accelerare".

Tre sconfitte di fila. "Una squadra che lotta per il nostro obiettivo, mediamente perderà un po' di partite all'anno. Dobbiamo conservare sempre l'ambizione di andare in qualsiasi campo, contro qualsiasi avversario con la mentalità di fare punti e fare il nostro gioco. Io credo che questo lo stiamo dimostrando. Per noi la salvezza è una Champions, quindi dobbiamo fare tutto in funzione di questo".

Cagliari senza Mina e Adopo, squalificati. "Però noi abbiamo anche altri giocatori - ha detto Nicola - e una squadra come la nostra non può pensare di poter utilizzare solo undici giocatori. In un campionato di questo genere non ci sono secondo neanche più i titolari e le riserve; ogni partita si gioca in 16 perché il livello è talmente elevato, l'intensità di gioco è talmente elevata che è impossibile mantenere un certo ritmo per 38 partite".

E in porta? "È chiaro che il portiere ha un ruolo particolare, non è che lo puoi alternare nel corso della partita. Ma è altrettanto vero che sono giocatori, atleti che si stancano, che possono avere uno stato di forma. L'errore fa parte del gioco, tutt'al più e c'è da vedere il quadro complessivo. A me piace una squadra che abbia sempre il livello d'energia giusta".

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