CONTO ALLA ROVESCIA

GP Solidarity a Barcellona: resa dei conti Martin-Bagnaia tra sport e memoria

Sfida ravvicinatissima anche tra Marquez e Bastianini per il terzo posto nella classifica generale

di Stefano Gatti

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Jorg Martin e Francesco Bagnaia alla sfida finale: entrambi puntano ad alzare il dito al cielo domenica pomeriggio al termine del GP Solidarity di Barcellona, ma lo spagnolo sfiora il paradiso (leggi: primo titolo nella MotoGP) e potrebbe toccarlo già sabato pomeriggio nella Sprint Race catalana. Per mettere a segno un clamoroso tris iridato nella premier class (un exploit riuscito solo ai più grandi), l'italiano deve per forza di cose trascinare il rivale alla resa dei conti definitiva: almeno per quest'anno. Sarà una resa dei conti finale impari (ma Jorge si è guadagnato osngi singolo punto di vantaggioi sul rivale) ma soprattutto diversa da tutte le altre per via delle sue implicazioni extrasportive.

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La MotoGP torna a Barcellona per la seconda volta in poco meno di sei mesi e - oltre che per ragioni strettamente sportive - il ventesimo e ultimo appuntamento stagione si annuncia ad altissima intensità emozionale, anche per via del suo ingresso last minute in calendario al posto del tradizionale "sipario" del GP della Comunità Valenciana, cancellato a causa della DANA di fine ottobre (due settimane fa), l'alluvione che ha provocato oltre duecento vittime e un numero ancora non precisato di dispersi. Saranno diverse - nel weekend di Barcellona - le iniziative di sostegno e solidarietà alle popolazioni colpite.

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Tornando al piano sportivo (non sarà possibile tenerlo sempre distinto da quello umano, anche per l'alto numero di piloti spagnoli impegnati), Martin muove da un margine di ventiquattro punti su Bagnaia (485 a 461) che, se da un lato è oggettivamente rassicurante (sono 37 quelli assegnato dalla vittoria nelle due gare), dall'altro non mettono il futuro pilota Aprilia al riparo dalla classe, dal coraggio e dalla determinazione di quello del team factory Ducati

A Jorge peraltro basta chiudere la Sprint del sabato con due punti di vantaggio sul rivale per poi poter affrontare a cuor leggero (e con la corona in testa, anzi sul casco) il GP domenicale. In quel caso infatti, anche terminando la gara fuori dai punti e con Bagnaia vincitore, sarebbe campione con un punto di vantaggio: l'ex aequo premierebbe invece Bagnaia grazie alla discriminante del maggior numero di vittorie in stagione.

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Vale la pena ricordare (a livello di precedete recente, nulla più di questo, sei mesi sono tanti nella storia di un campionato), che a Barcellona l'ultima domenica dello scorso mese di maggio Bagnaia era caduto all'ultimo giro della Sprint mentre si trovava al comando e si era poi rifatto alla domenica vincendo il GP davanti a Martin e a Marc Marquez. Il Cannibale spagnolo, prossimo compagno di squadra di Bagnaia al posto di Enea Bastianini, potrebbe proprio con quest'ultimo fare da arbitro e ago della bilancia della sfida principale, mentre si gioca il terzo posto della classifica finale con il pilota che si appresta a sostituire in sella alla Desmosedici GP25 ufficiale. Un solo punto li divide: 369 Marquez, 368 Bastianini.

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Tra gli altri motivi di interesse (e di celebrazioni che dovranno comunque essere rispettose del contesto) la staffetta tra Valencia e Barcellona regala ad Aleix Espargaró la chance di chiudere la sua carriera (eventuali wild card Honda a parte) proprio sul circuito che sorge nella sua Granollers. Se mesi fa il catalano aveva "staccato" la pole position e si era poi trovato nel posto giusto al momento giusto (dal suo punto di vista e di quello Aprilia) per vincere la Sprint Race. Precedenti che valgono anche per lui un ruolo di... arbitro della sfida per il titolo.

Last but not least, il GP Solidarity rappresenta una meritatissima passerella per David Alonso e per Ai Ogura. Il colombiano ha messo sotto chiave il titolo della Moto3 ormai più di un mese fa a Motegi (con quattro gare di anticipo), il giapponese lo ha imitato in Moto2 tre settimane più tardi in Thailandia.