ATLETICA

La Cinque Mulini di Cross cambia data ma prosegue la sua leggenda

La più famosa corsa campestre italiana si disputa ininterrottamente da 92 anni. I momenti cruciali della sua storia

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© Foto d'epoca

Domenica 17 novembre si disputerà a S.Vittore Olona in provincia di Milano la 92esima edizione della Cinque Mulini di Cross, la più antica corsa campestre italiana che vide la sua nascita il 22 gennaio 1933, e da allora niente ha più fermato la macchina organizzativa di tale evento agonistico disputatosi ogni anno, anche durante la seconda guerra mondiale e nel periodo dell'esplosione della pandemia da Covid.

Nel 2024 i circa 8500 abitanti del piccolo paese lombardo che vive in maniera molto partecipativa questa leggendaria manifestazione, hanno dovuto aspettare più del solito in quanto la precedente edizione si è disputata all'inizio del 2023, il 15 gennaio, mentre esigenze di calendario hanno determinato nell’attuale anno solare lo spostamento a novembre anche per permettere a tanti atleti di provare la condizione in vista degli Eurocross di Antalya in Turchia, previsti l'8 dicembre prossimo.

Entrando nel merito della leggendaria storia della Cinque Mulini il suo ideatore fu Giovanni Malerba, artigiano nell'ambito della fabbricazione di biciclette, che aveva una enorme passione per la sport ma anche per le campagne intorno al suo paese, e questo lo portò ad avere l'idea di creare una gara che potesse nel miglior modo possibile valorizzare entrambe le situazioni, lo sport attraverso la corsa e le bellezze del paesaggio contraddistinto dai cinque muliniCozzi, Meraviglia, De Toffol, Montoli e Galletto, che diedero appunto il nome all'evento.

© Foto d'epoca

La prima edizione del 1933 fu molto sperimentale in ogni caso, essendo ristretta solo alle categorie under 20, con una vigilia caratterizzata da una forte nevicata che imbiancò il percorso e ne mise a rischio lo svolgimento, ma fu talmente forte la passione degli organizzatori nel volerla ugualmente far disputare che venne creato un sentiero obbligato lungo il percorso, scavato da tantissimi volontari con le pale nella neve, per cui si corse regolarmente e la vittoria arrise dopo sei chilometri di gara al milanese Mario Fiocchi, che rifilò quasi mezzo minuto al biellese Luigi Pellin, vincitore delle tre edizioni successive, mentre il favorito Umberto de Florentis fu costretto al ritiro.

Nel 1937, in occasione della quinta edizione, il percorso previde per la prima volta l'attraversamento reale da parte dei partecipanti all'interno dei cinque mulini, su una distanza che venne portata a 10 km e vide il successo del bergamasco Romano Maffeis, mentre l’anno seguente i chilometri salirono a 12,3 con la vittoria di Umberto De Florentis, forse l'atleta più famoso dell'epoca in Italia, sempre presente sin dalla prima edizione ma mai in grado di conquistare il gradino più alto del podio sino ad allora.

Dopo tutte le edizioni regolarmente disputate anche nel periodo della seconda guerra mondiale dal 1939 al 1945, la Fidal nel 1946 assegnò per la prima volta alla Cinque Mulini il campionato italiano assoluto di cross mentre nel 1952 la manifestazione agonistica diventò ufficialmente internazionale ma il primo ad aggiudicarsela in questa sua nuova dimensione fu in ogni caso un azzurro, Luigi Pelliccioli, mentre il primo vincitore straniero fu nel 1954 il tunisino Hamed Labidi.

Lo statunitense di origine Sioux Billy Mills è stato il primo campione olimpico a correre e a vincere la Cinque Mulini, nel 1965, e fra i 28 ori a ciqnue cerchi che hanno partecipato nella lunghissima storia dell'evento vanno ricordati tra gli altri i tre azzurri Alberto Cova, ultimo vincitore italiano della manifestazione nel 1986, Gelindo Bordin e Stefano Baldini, ma anche l'attuale Presidente di World Athletics il britannico Sebastian Coe, che nel 2020 fece assegnare dalla massima federazione mondiale alla Cinque Mulini la Heritage Plaque, un ambito trofeo che mira a premiare gli organizzatori di manifestazioni sportive che abbiano dato un contributo eccezionale alla storia e allo sviluppo mondiale delle discipline dell'atletica fuori dagli stadi.

© Foto d'epoca

In campo femminile la gara fu invece introdotta dal 1972, e ha visto da allora la partecipazione di ben 36 campionesse olimpiche tra cui l'italiana Gabriella Dorio e tra le atlete in attività in particolare delle due fenomenali keniane, Faith Kipyegon che vanta tre ori olimpici e 4 mondiali in carriera vincitrice nel 2014 e 2016, e Beatrice Chebet doppio oro alle Olimpiadi di Parigi nei 5.000 e 10.000 metri, vittoriosa proprio nell'ultima edizione della Cinque Mulini nel 2023, mentre va ricordato come l'ultima vittoria azzurra risalga al 1990 per merito di Nadia Dandolo.

Dalla prima edizione del 1933 dell'evento che, dal 1991 è stato inserito nel nascente World Cross Challenge il circuito internazionale della IAAF che raggruppa le più importanti gare di corsa campestre del mondo, il tracciato di gara e la distanza sono cambiate tante volte in funzione di varie esigenze organizzative, ma i 5 storici mulini, Cozzi, Meraviglia, De Toffol, Montoli e Galletto hanno sempre fatto parte in qualche modo del percorso, anche se solamente uno, il Meraviglia, viene attualmente attraversato dagli atleti, senza per questo perdere un briciolo del fascino leggendario di questa corsa immortale.

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