Fra Alexander Zverev e Taylor Fritz l'americano appariva come l'avversario più agevole per Jannik Sinner in vista della finale delle ATP Finals. Lo statunitense ha però ribaltato i pronostici della vigilia andandosi a giocare il titolo contro quell'avversario che, giusto cinque giorni fa, lo ha nettamente sconfitto nel girone. Una situazione che dovrebbe favorire il 23enne di Sesto Pusteria, ma adesso parola al campo: l'appuntamento è alle 18.
Il precedente che preoccupa Sinner dopotutto risale al 2023 quando, dopo aver sconfitto nel Round Robin Novak Djokovic, fu costretto a cedere il trofeo al serbo che gli negò il trionfo davanti al suo pubblico. Lo stesso potrebbe riaccadere nel pomeriggio di domenica 17 novembre all'Inalpi Arena, dove però l'altoatesino si presenterà con un anno in più d'esperienza sulle spalle, peraltro caratterizzato dalla vittoria di ben due Slam e della Coppa Davis.
Inoltre è difficile paragonare Fritz a Djokovic sia per la modalità di gioco che per la classe dell'atleta, con il 37enne di Belgrado che ha fatto la storia di questo sport a differenza dello statunitense, giunto alla prima finale Slam proprio in occasione degli US Open vinti da Sinner. Quindi per superare l'allievo di Darren Cahill e Simone Vagnozzi, Fritz non dovrà semplicemente sfoderare una prestazione superlativa, dovrà sperare che l'azzurro sia in "giornata no" e che quel servizio che lo ha fatto ammattire durante la prima sfida andata in scena a Torino divenga una vera e propria "piaga".
Se invece Sinner continuerà a esser impeccabile come lo è stato finora, le possibilità di vittoria per il numero 5 del mondo saranno quasi nulle, preparandosi quindi a vestire il ruolo di testimone della prima grande impresa di Sinner in Italia, davanti ai quei tifosi che lo amano e che stanno riempiendo da giorni la Inalpi Arena.