Las Vegas è il posto giusto per provare un azzardo e scommettere sul proprio futuro. Così Charles Leclerc, intervistato da Repubblica, prova a puntare tutte le fiches su se stesso e sulla sua Ferrari in vista di un finale di stagione che sarà equilibrato ed emozionante. A partire dalla lotta per il titolo costruttori che, a Maranello, manca dal 2008: "Abbiamo fatto passi avanti e se la McLaren è costantemente un po’ più forte di noi e ha un vantaggio, abbiamo il dovere di lottare fino alla fine - dice il monegasco -. Vegas ultima occasione? Non credo, tutte e tre le prossime gare saranno importanti. Sulla carta, Vegas ci vede competitivi. L’unico punto interrogativo è: sapremo “accendere” le gomme alle temperature basse che troveremo? Quest’anno abbiamo una macchina meno aggressiva sugli pneumatici rispetto al 2023. Il Qatar invece sembra difficile per noi, ma ci sarà una sola prova libera prima della qualifica sprint, tutto può succedere. Abu Dhabi è più neutra, anche se potrebbe volgere al positivo. È una stagione imprevedibile, i margini sono così sottili che tanto può cambiare a seconda di come ci prepariamo. C’è l’opportunità di fare molto bene ovunque e ci proveremo fino alla fine per questo titolo".
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Dopo di che sarà già tempo di pensare alla prossima stagione, alzando l'asticella e puntando finalmente al titolo piloti. Titolo per il quale sarà apertissima anche la sfida in famiglia con Lewis Hamilton: "Preoccupato del suo arrivo? Assolutamente no, io la vedo molto più come un’opportunità. Lewis è il più vincente, per me non solo è un’occasione per imparare da uno dei migliori di sempre ma anche di confrontarmi con lui sulla stessa macchina. Perché non sai mai se sono i limiti dell’auto a non permetterti di fare certe curve o lui è particolarmente bravo. L’anno prossimo avrò la risposta. Ma prima voglio finire in bellezza con Carlos, con il titolo costruttori".
Anche perché i segnali della sua Ferrari sono positivi...
"All’inizio eravamo piuttosto indietro rispetto alla McLaren, oggi siamo secondi e molto vicini. Lo stesso con la Red Bull che dominava nella prima parte mentre adesso gli stiamo più spesso davanti che dietro. La prova che abbiamo lavorato benissimo come squadra ma soprattutto che abbiamo ottenuto il meglio anche quando non eravamo la macchina più veloce. Anzi, ci sono state poche gare dove eravamo i più forti ma tante in cui abbiamo ottenuto il massimo da quello che avevamo. Ne parliamo spesso: mettere a frutto il nostro potenziale. E questo ha pagato e sta pagando. Il voto alla mia stagione? Preferisco non darmelo...".