E dire che solo Trieste, Tortona, Treviso e Varese hanno avuto sinora - rapportando il record degli avversari affrontati nelle prime 8 giornate di LBA - un calendario peggiore di quello della Dolomiti Energia Trentino. Il record di 8-0 con cui i bianconeri di coach Galbiati si sono "regalati" la vetta solitaria alla prima pausa della stagione è quindi ancor più significativo, per un roster impegnato anche in settimana con la sempre esigente EuroCup (3 vittorie e 5 sconfitte nella competizione, 3 delle quali incassate però in sfide tirate, in trasferta - Gran Canaria, Ulm e Vilnius -, decise negli ultimi possessi).
Che la costruzione della rosa, parametrata alle risorse economiche a disposizione del DS Rudy Gaddo, avesse formato uno dei gruppi più coerenti e omogenei alle idee di pallacanestro dello staff tecnico, era riconosciuto già ai nastri di partenza.
Sul fatto che Trento riuscisse a performare sin da subito vicino al massimo potenziale per solidità e concretezza, anche per via dell'età media della rosa (capitan Forray e Žukauskas sono gli unici over 30 dei 12 senior a disposizione), c'erano invece alcuni dubbi. Tutti spazzati in un batter d'occhio, complice il lavoro e l'influenza di coach Paolo Galbiati.
Il classe '84 di Vimercate sta guidando l'espressione più efficace ed energica che la pallacanestro italiana possa offrire al momento: non si spiegherebbero altrimenti numeri (via Hack a Stat) come quelli relativi alla gestione dei rimbalzi. Trento è la squadra che ne raccoglie di più dopo un proprio canestro sbagliato (35.8%) e soprattutto è 1° per rimbalzi difensivi (30.4: il 71.3% dei tiri sbagliati dagli avversari è preda delle mani trentine). Il miglior dato per rimbalzi totali (42.5) è così registrato nonostante l'assenza di centri fisicamente dominanti: Niang e Pecchia, una guardia e un'ala, ne raccolgono più di un lungo come Bayehe, a riprova dello sforzo di squadra richiesto da Galbiati.
La stessa applicazione è richiesta nella metà campo difensiva: l'aggressività dei lunghi nel mettere pressione sulla palla e la lunghezza delle braccia degli esterni sulle linee di passaggio, al costo di un notevole dispendio energetico, rende il sistema difensivo di Galbiati uno dei più riusciti di LBA. Solo Reggio Emilia e Venezia concedono meno punti su 100 possessi dei 102 di Trento.
La sfera in possesso di esterni e guardie sin dai primi secondi dell'azione ha il principale scopo di controllare il ritmo, permettendo di gestire un'alta intensità e concedersi qualche rischio: solo Varese, Trieste, Treviso e Pistoia corrono di più (76.6 possessi per 40'), con autostrade create verso il ferro avversario per le penetrazioni a tutta velocità di Ellis, Cale, Niang e Ford. Con le pinze è da prendere invece il primato della percentuale da 3 punti: un campione di 8 partite è ancora troppo ridotto per capire quanto sia sostenibile nel lungo periodo, altrimenti la stessa squadra non sarebbe la migliore in LBA (42%) e la penultima in EuroCup (28.6% in altrettante gare).
Tra tutti i protagonisti, oltre ai giovani Niang (convocato da Pozzecco per la doppia sfida di Italbasket contro l'Islanda, in dubbio per la scavigliata di Pistoia) ed Ellis e all'impatto offensivo totale di Jordan Ford - 16.8 punti e 3 assist di media -, a spiccare è Anthony Lamb: l'ex compagno di Steph Curry a Golden State, arrivato in estate dopo i mesi dominanti in Australia e un pesante infortunio al tendine d'Achille del febbraio scorso, ha sciolto le perplessità riguardanti il pieno recupero atletico ed è un rebus ancora irrisolto per le difese di Serie A. L'ultima uscita al PalaCarrara di Pistoia (27 punti, 5 rimbalzi e 4 assist) è la punta dell'iceberg: troppa rapidità di piedi e range di tiro per essere inseguito sui blocchi dalle ali grandi, troppa stazza e creazione spalle a canestro per essere contenuti dalle ali piccole, troppa tecnica nell'utilizzo del piede perno per prevedere raddoppi efficaci.
Alla ripresa del campionato sarà testacoda, con la Il T Quotidiano Arena pronta ad accogliere un Napolibasket (domenica 1 dicembre ore 19) invece a secco di vittorie: sfruttare la contemporanea sfida tra Brescia e Bologna per aggiungere un tassello forse decisivo per raggiungere la Final Eight di Coppa Italia, dopo l'assenza dell'edizione 2024, è un'occasione troppo ghiotta per Galbiati e i suoi. L'Aquila sembra poter continuare il suo volo, per la soddisfazione della dirigenza guidata dal presidente Longhi: quanto durerà?