Dopo tredici giornate, la grande ammucchiata alle spalle del Napoli mette in risalto due grandi sorprese: Lazio e Fiorentina. A un punto dal primo posto della banda di Conte insieme a Inter e Atalanta, gli uomini di Baroni e Palladino stanno viaggiando a un ritmo clamoroso in questo avvio di stagione. Un rendimento straordinario che sottolinea da una parte la qualità del lavoro dei due tecnici e dall'altra la bontà dei nuovi progetti e delle mosse di mercato di Lotito e Commisso. Risultati alla mano, dopo il 2-0 di Como, la Fiorentina è arrivata sette vittorie di fila in Serie A. Grazie al tris rifilato al Bologna, la Lazio invece è arrivata a quota cinque successi consecutivi. Numeri che fanno sognare i tifosi.
Arrivato a Firenze per dare la svolta dopo l'era Italiano, Palladino ha iniziato la stagione un po' in sordina tra lo scetticismo generale e qualche perplessità sul mercato estivo, poi ha messo a posto la squadra, trovato i giusti meccanismi facendo anche qualche scelta coraggiosa e dato un'impronta precisa al gioco. Sul piano dei risultati la svolta è arrivata dopo la sconfitta contro l'Atalanta. Dal 3-2 incassato a Bergamo, infatti, tra campionato e Conference la Viola ha vinto dieci gare, pareggiato solo in trasferta con l'Empoli e perso con l'Apoel. Tutto grazie al gioco propositivo di Palladino e ai gol di Kean e Adli, rinforzi inizialmente un po' sottovalutati dalla tifoseria e diventati rapidamente i veri uomini immagine e trascinatori della squadra. Una squadra unita, fisica e compatta che cerca sempre di aggredire l'avversario, fare la partita e mettere a referto un gol in più dell'avversario. Atteggiamento che, al netto di un Gudmundsson ancora a mezzo servizio, in questo avvio di stagione a Firenze sta dando grandi soddisfazioni non solo sul piano dello spettacolo, ma anche dei risultati. Numeri alla mano, del resto, alla 13.ma giornata la Viola targata Palladino ha otto punti in più rispetto alla scorsa stagione.
Discorso simile per la Lazio, ma con qualche differenza per quanto riguarda il progetto. Con Baroni in panchina, i biancocelesti hanno scelto la strada del lavoro per scalare la classifica. Un lavoro di gruppo che va oltre la forza dei singoli e che sta dando una continuità di rendimento incredibile. In Italia e in Europa. Chiusa l'era Immobile, per la squadra di Lotito è iniziato un nuovo corso improntato più sulla sostanza che sulla forma e su nomi importanti per accontentare la piazza. Spinti dai gol di Castellanos e capitan Zaccagni, i biancocelesti finora han solo vinto in Europa League e in campionato hanno infilato nove vittorie, tre sconfitte e un solo pareggio. Un rendimento decisamente sorprendente, testimoniato dagli undici punti in più in classifica in Serie A rispetto alla scorsa stagione. Ma non è tutto qui. A chiarire l'importanza del gruppo nelle idee e nel progetto di Baroni c'è un altro numero importante che riguarda i gol. Finora, infatti, la Lazio ha già mandato a bersaglio bel 13 giocatori diversi in Serie A come l'Inter, 14 se si considera anche l'Europa League. Un dato che lascia poco spazio alle interpretazioni e chiarisce come Baroni voglia coinvolgere tutta la rosa non solo nelle rotazioni, ma anche nel gioco, nella manovra e nella finalizzazione. Concetto che finora ha fatto volare la Lazio in classifica.