L'Inter mette la quarta vittoria di fila in Champions League e, anche grazie allo 0-0 contro il Manchester City, conquista il primato del girone unico da imbattuta. In attesa del match tra Liverpool e Real Madrid, che può ridare la testa della classifica ai Reds di Slot, i nerazzurri si godono la vista dall'alto consapevoli che questo format della coppa piace, e tanto, e può regalare soddisfazioni. Perché in fondo sognare non costa nulla e col passaggio al prossimo turno quasi in tasca si può pensare in grande.
La vittoria contro il Lipsia è l'ennesima risposta a chi si chiede quale sia l'obiettivo dell'Inter in questa stagione di Champions: naturalmente vincere. E se è vero che vincere aiuta a vincere, farne quattro di fila (prima volta nella storia senza subire gol) rimanendo imbattuti è un grande segnale lanciato dagli uomini di Inzaghi. Il suo turnover ormai non fa più notizia, perché cambiando formazione il risultato sembra essere sempre lo stesso.
"Per me sono tutti titolari" ha detto più e più volte il tecnico piacentino, e si vede. Perché lui fa le scelte, i giocatori lo assecondano consapevoli di essere chiamati tutti in causa a giro. Che sia Taremi o Thuram in attacco poco cambia, perché ogni pedina è intercambiabile nel gioco di Inzaghi che sa di poter contare su tutti. E se poi gli avversari si fanno male da soli, tutto di guadagnato.
Ma nel match di San Siro, terminato "soltanto" 1-0, c'è tanto altro. C'è la voglia dei nerazzurri di dettare subito il ritmo, di mettere alle strette gli avversari, di cogliere l'opportunità per avere massima resa con minimo sforzo. Anche se, a dir la verità, col Lipsia non si può parlare di un match tranquillo e da gestire.
Applausi per il risultato, certo, ma qualche tirata d'orecchie ci può stare. Come il non aver chiuso la gara col raddoppio, portando il pubblico a tremare fino all'ultima palla nel finale arrembante dei tedeschi. Ma anche qualche disattenzione di troppo, con la luce spenta per qualche minuto tra il 70' e l'80' che poteva costare caro ai nerazzurri. Dall'altro lato, però, non c'è stata la stessa voglia dell'Inter. Fortuna? In certi casi sì, ma la compattezza ritrovata quasi nell'immediato permette di vincere di misura.
Insomma, una squadra che vuole togliersi soddisfazioni e che, partita dopo partita, riesce a trarre insegnamenti dagli errori commessi per tornare in campo più forte di prima. Dalla sfida dell'Etihad contro il City a quella contro il Lipsia l'Inter è cambiata, con un atteggiamento in coppa da applausi. Ora sotto a chi tocca, con Leverkusen, Sparta Praga e Monaco ultime nel cammino della prima fase di Champions per i nerazzurri che vedono a un passo l'obiettivo primario della qualificazione diretta agli ottavi. Poi chi vivrà vedrà, ma le premesse fanno ben sperare.