Questa mattina sono arrivate alla procura della Federcalcio gli atti, richiesti lo scorso 1 ottobre, dalla procura di Milano sull'inchiesta che vede coinvolti gli ultras delle curve di Milan e Inter. Lo apprende l'Ansa. Contestualmente all'arrivo degli atti è stata aperta un'indagine della giustizia sportiva. L'operazione ha portato all'arresto di 19 capi ultrà nerazzurri e rossoneri. A questo punto presto potrebbero scattare i deferimenti per i tesserati di Inter e Milan se questi dovessero essere considerati colpevoli di non aver rispettato le norme federali che regolamentano il rapporto con la tifoseria organizzata.
Hakan Calhanoglu ha ammesso di aver avuto contatti con i capi ultrà Marco Ferdico e Antonio Bellocco nonostante l'Inter gli avesse sconsigliato di farlo. Per questo ora rischia una squalifica per una o più giornate, oltre all'ammenda di 20 mila euro. Tutto ruota intorno alla violazione dell'articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva e in particolare al comma 10, in base al quale "è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società".
Il centrocampista turco è stato il terzo tesserato dell'Inter a testimoniare nell'ambito dell'inchiesta "Doppia curva" dopo il tecnico Simone Inzaghi e il vicepresidente Javier Zanetti. Con loro è stato sentito anche il capitano del Milan Davide Calabria. Nessuno è iscritto nel registro degli indagati, ma tutti rischiano con la Giustizia Sportiva: c'è un'indagine parallela della Procura Federale della Figc, che ha già aperto un fascicolo e che ora ha ricevuto le carte dai magistrati di Milano per far entrare l'indagine nel vivo.
"Questo non è un fenomeno passeggero e non riguarda solo Milano, è un fenomeno drammatico, non è esuberanza di una curva. Non parliamo solo di cori razzisti, ma parliamo di criminalità organizzata che si inserisce nelle maglie del tifo con violenza, minacce, che ha generato morti e accumulato risorse finanziarie e armi in una dimensione che non immaginavamo. Mi aspetto un segnale dalle istituzioni sportive e calcistiche perché non venga sottovalutato il tema e che la federazione prenda una posizione. La giustizia sportiva non è un doppione di quella ordinaria, ma si muove sul mancato rispetto di principi lealtà sportiva", aveva detto in mattinata il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi a margine dell'evento 'Sport Industry Talk' di Rcs al Maxxi di Roma, a proposito dell'inchiesta di Milano sugli ultras.