"Tre generazioni di Jacobs". Queste parole hanno accompagnato la prima foto sui social di Marcell Jacobs insieme al padre Lamont e uno dei suoi tre figli. Una svolta per il campione olimpico di Tokyo 2020 che conferma il riavvicinamento con il genitore con cui ha festeggiato il Giorno del Ringraziamento. Tornato negli Stati Uniti per allenarsi alla corte di Rana Reider, il velocista bresciano sembra aver trovato la serenità incrociando nuovamente quel padre che per anni aveva "odiato" come raccontato dallo stesso Jacobs dopo il trionfo a cinque cerchi.
Dopotutto Marcell è cresciuto a Desenzano sul Garda con la madre Viviana Masini dopo che il papà, a pochi giorni dalla nascita dell'atleta azzurro, era stato inviato dall'esercito americano in Corea del Sud per una missione. Una situazione che aveva spinto la donna alla separazione e al rientro in Italia con il piccolo Marcell.
"Mio padre, da bambino, non lo ricordo. Dal momento in cui con mamma siamo rientrati dal Texas, è cominciata la nostra personalissima sfida a due. A scuola ero in difficoltà. Disegna la tua famiglia, mi diceva la maestra: io avevo solo mia madre da disegnare e ci soffrivo. Chi è tuo papà, mi chiedevano gli amici: non esiste, rispondevo, so a malapena che porto il suo nome. Per anni ho alzato un muro. E quando mio padre provava a contattarmi, me ne fregavo - ha raccontato Jacobs qualche anno fa in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera -. Lo odiavo per essere scomparso, ho ribaltato la prospettiva: mi ha dato la vita, muscoli pazzeschi, la velocità. L’ho giudicato senza sapere nulla di lui. Non è ancora tutto risolto però almeno con papà ora comunichiamo".
Ora la riconciliazione fra i due con Jacobs che ha trascorso il "Thankgiving Day" a Kingsland (Georgia) e che è pronto ad affrontare le nuove sfide sportive con il sostegno del padre Lamont.