Atletica, Donato: "Bronzo olimpico Diaz grazie a Italia, ha grande potenziale"

"Mi trovo più a mio agio in una pedana del salto triplo piuttosto che stare in queste situazioni, non ve lo nascondo, perché sono un uomo di campo, mi sono sempre definito un uomo di campo ed è giusto che sia così. Però è ovvio che abbiamo fatto con Andy Diaz un qualcosa di straordinario e la cosa va raccontata anche perché la sua storia, al di là della medaglia olimpica, è una storia unica, irripetibile aggiungerei, con dei valori molto importanti. E mai come in questa occasione è giusto che vada raccontata, che vada fatto passare il giusto messaggio ed è giusto che si faccia capire che l'Italia ha permesso ad Andy di vincere una medaglia olimpica, non Fabrizio, forse la bella Italia". Lo ha detto il campione olimpico Fabrizio Donato, allenatore del triplista Andy Diaz, che ha centrato a Parigi 2024 la prima medaglia olimpica con i colori azzurri dopo aver lasciato Cuba, parlando con i giornalisti a Firenze a margine del talk show "I campioni si raccontano", evento organizzato oggi nell'ambito del 28° Premio Internazionale Fair Play Menarini. "Conosco la potenzialità di Andy, so il lavoro che stiamo facendo e so dove possiamo arrivare - ha aggiunto Donato - Poi è chiaro che io, anche un po' per scaramanzia, non dico troppo sulle sue potenzialità". Parlando del lavoro che sta svolgendo con Diaz, Donato, a sua volta medaglia di bronzo nel salto triplo ai Giochi di Londra 2012, ha spiegato: "Dove non c'è divertimento è difficile riuscire, ma nella vita funziona così. Quindi noi ci divertiamo ogni giorno e con Andy è abbastanza facile perché mi mette nelle condizioni di poter lavorare, di poter esprimere il meglio che io posso fare e quindi il nostro binomio per ora è vincente. Andy ha un grande talento, ha un grande potenziale e stiamo lavorando per migliorare, quindi se dovesse fare qualcosa di molto buono già quest'anno la cosa non mi meraviglierebbe". Fabrizio Donato ha accolto in casa propria Andy Diaz, aiutandolo ad ambientarsi in Italia, e a questo proposito ha raccontato: "La sua è una storia triste ma allegra, perché da dove siamo partiti è ovvio che c'erano molte problematiche. Abbiamo fatto un po' di fatica, perché arrivare in Italia e richiedere l'asilo politico è tutto un percorso nella burocrazia molto difficile. Quindi c'era un velo di tristezza, però abbiamo affrontato sempre le difficoltà con il sorriso e con lo spirito che lo sport fondamentalmente ci insegna. Quando mi chiedono perché ho fatto questo, dico che semplicemente ho messo in campo i valori dello sport". Infine, commentando i risultati positivi dell'atletica italiana alle Olimpiadi di Parigi, Fabrizio Donato ha dichiarato: "I risultati parlano chiaro. L'Italia ha riscritto la storia dell'atletica mondiale e olimpica in questo caso. Quindi è ovvio che abbiamo una responsabilità diversa. E' un momento bello, e felice ed è giusto viverlo con il sorriso e con la voglia di continuare ad impressionare. Portiamo l'asticella ancora un po' più avanti".