Sci alpino, Razzoli: "n campo maschile Italia paga cambio generazionale"

"Credo che il senso della giornata sia quello di trasmettere i valori che abbiamo imparato in una vita di sport. Una responsabilità che abbiamo noi sportivi è fare questo per lasciare un'eredità, per trasmettere ai giovani quello che lo sport può regalare. Penso che non ci sia niente di più bello per un giovane di praticare sport: sono sempre stato convinto che crescere con lo sport ti dà tantissimo, ti fa vivere e condividere emozioni, crescere nei momenti buoni e nei momenti più difficili, e sono proprio quei momenti, soprattutto quelli difficili, che servono a crescere". Lo ha detto Giuliano Razzoli, oro nello slalom speciale alle Olimpiadi Invernali di Vancouver 2010, oggi a Firenze, a margine del talk show "I campioni si raccontano", evento organizzato oggi nell'ambito del 28° Premio Internazionale Fair Play Menarini. Parlando del momento che sta vivendo lo sci azzurro, l'ex campione olimpico, che a giugno 2024 ha lasciato l'attività agonistica, ha spiegato: "Dopo diverse generazioni, soprattutto nella parte maschile, dove abbiamo fatto bene, tanti atleti sono arrivati a fine carriera e ovviamente i cambi generazionali non sono mai semplici, e questa cosa si sta vedendo. Per fortuna ci sono le nostre donne che invece mandano avanti tutto il sistema a suon di vittorie, e questa è una cosa molto positiva. Certo, bisogna cercare di aiutare questo cambio generazionale, e speriamo che avvenga il più presto possibile". A proposito del suo addio alle competizioni, Razzoli ha aggiunto: "Quest'estate, mentre ero a casa abbastanza tranquillo e i miei colleghi erano in ghiacciaio a svegliarsi alle 4 la mattina, non mi mancava l'attività agonistica. Ma in realtà, da quando sono iniziate le gare ovviamente un po' di malinconia c'è, perché l'emozione che dà la competizione è unica e irripetibile. Io ho lasciato con serenità e consapevolezza di aver fatto il massimo delle mie possibilità. Mi auguro che ci siano altri atleti che continuino a farci emozionare da casa o dagli spalti di una gara di Coppa del Mondo". Infine, a chi gli chiedeva del suo futuro e delle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, l'ex sciatore azzurro ha risposto: "Diciamo che c'è un po' di work in progress. Sicuramente il mondo dello sport è il mio mondo, e quindi vedremo nel tempo se ci sarà qualche ruolo. Ci saranno a breve anche le Olimpiadi Invernali proprio in Italia, quindi ci sarà occasione sicuramente di parlare di sport e di partecipare a tante iniziative. Sono stato proprio a un evento di Milano-Cortina nelle settimane scorse. Un po' di rammarico c'è per il fatto di non poter essere là al cancelletto a rappresentare nuovamente l'Italia. Un evento del genere va sfruttato per promuovere lo sport che in Italia, è vero, sta crescendo, ma credo non abbastanza. Bisogna sempre fare qualcosina in più per aiutare la cultura dello sport e far crescere sempre più giovani con lo sport, e un evento del genere è una possibilità incredibile per far innamorare tante persone dello sport".