Per avere una sentenza definitiva, che chiuda la vicenda doping, dovrà attendere ancora qualche mese, ma intanto Jannik Sinner resta alle prese con le conseguenze mediatiche della sua positività a un controllo risalente allo scorso marzo. Mentre sul campo ha vinto tutto quello che c'era a disposizione in questo finale di stagione, fuori dal campo il campione altoatesino vede aumentare i commenti di chi non ha visto e non vede di buon occhio la sua completa assoluzione. E non si tratta solo di Kyrgios. L'ultimo in ordine di tempo risponde al nome di Ilie Nastase, oggi 78enne e vincitore in carriera di due titoli Slam di singolare negli anni '70 nonché ex numero uno del mondo.
Il leggendario campione romeno, in particolare, contesta le diverse sanzioni comminate alla sua connazionale Simona Halep, inizialmente squalificata per quattro anni, ma poi fermata per 9 mesi dopo il ricorso al Tas di Losanna, rispetto allo stop di un mese di Iga Swiatek e al nulla di fatto di Sinner. "Se l'italiano non fosse stato il numero uno e fosse stato romeno, probabilmente sarebbe stato sospeso due o tre anni. Noi siamo il terzo mondo, la Polonia è nel mondo buono, ecco perché ha avuto solo un mese. È brutto", ha detto Nastase riferendosi a entrambi i casi del 2024.
Non ha fatto nomi, la stessa Halep, che però si era sfoga duramente nei giorniscorsi. "Sto seduta e cerco di capire, ma mi è davvero impossibile capire una cosa del genere. Mi alzo e mi chiedo, perché c'è una tale differenza di trattamento e giudizio? Non trovo e non credo ci possa essere una risposta logica. Non può che essere cattiva volontà dell'ITIA, l'organizzazione che ha fatto assolutamente di tutto per distruggermi nonostante le prove. Voleva davvero distruggere gli ultimi anni della mia carriera, voleva qualcosa che non avrei mai immaginato sarebbe stato voluto. Com'è possibile che in casi identici avvenuti all'incirca nello stesso periodo l'ITIA abbia approcci completamente diversi a mio danno?", le parole dell'ex numero 1 Wta.
Di sicuro queste prese di posizioni contribuiscono a creare un clima avvelenato attorno a Sinner, che dovrà attendere almeno la seconda metà di febbraio per sapere se verrà squalificato o meno. La coincidenza che poi vede il numero 1 maschile e la numero1 femminile (ai tempi del test) positivi nello stesso anno a un controllo antidoping, con le modalità di pubblicazione che lasciano qualche dubbio, non fa bene all'immagine del tennis stesso.