Paura per Edoardo Bove durante Fiorentina-Inter: il centrocampista ha avuto un malore attorno al quarto d'ora di gioco ed è stato portato via in ambulanza, trasferito all'ospedale Careggi. A distanza di un paio d'ore dall'evento è arrivata la nota ufficiale del club viola sulle sue condizioni: "ACF e l'Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi comunicano che il calciatore Edoardo Bove, soccorso in campo a seguito della perdita di coscienza occorsa durante la gara Fiorentina-Inter, si trova attualmente in sedazione farmacologica ricoverato in terapia intensiva. Bove è arrivato stabile dal punto di vista emodinamico presso il pronto soccorso e i primi accertamenti cardiologici e neurologici effettuati hanno escluso danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardio respiratorio. Sarà rivalutato nelle prossime 24h".
FAMIGLIA E DIRIGENZA VIOLA IN OSPEDALE
In ospedale col calciatore il ds viola Daniele Pradè e il dg Alessandro Ferrari, raggiunti successivamente dal tecnico Raffaele Palladino e dai familiari del ragazzo. Presente anche la sindaca di Firenze, Sara Funaro. Un po' alla spicciolata sono poi arrivati i suoi compagni di squadra, a partire dal capitano, Cristiano Biraghi.
MATCH RINVIATO
L'arbitro Doveri ha prontamente sospeso il match, successivamente è arrivata l'ufficialità del rinvio da parte della Lega Serie A: "La partita non riprenderà e viene rinviata a data da destinarsi. A gioco interrotto Bove è crollato a terra ed è subito parsa molto seria la situazione. Un'ambulanza ha portato via il giocatore, si aspettano notizie".
IL MALORE
Bove si era abbassato per allacciarsi lo scarpino, poi all'atto di rialzarsi ha fatto qualche passo e si è accasciato a terra. Poco prima era stato vittima di uno scontro di gioco e aveva riferito alla panchina qualche giramento di testa. Il primo a chiamare a gran voce i soccorsi è stato Denzel Dumfries, che si trovava a pochi passi da lui. Danilo Cataldi è intervenuto mettendogli la mano in bocca e spostandogli la lingua, con l'intenzione di evitare il blocco delle vie aeree. Il classe 2002 è stato circondato dai compagni di squadra e dagli avversari mentre gli venivano prestati i primi soccorsi. Altri giocatori hanno preferito allontanarsi, quasi in lacrime.