Francesco Toldo, ex giocatore della Fiorentina, ha parlato del caso di Edoardo Bove, colpito da un malore in campo durante la sfida contro l'Inter. L'ex estremo difensore viola si è espresso ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1 spiegando come vadano fatti dei miglioramenti in merito ai soccorsi: "Vicini a Bove e alla famiglia, speriamo il peggio sia passato. Non nascondo di aver pianto ieri: ho tre figli, se dovesse capitare una cosa del genere sarei impaurito. Senso di impotenza, capitò anche a me quando Rivas svenne in allenamento. Giocatori non sono abbastanza preparati: corso di primo soccorso da potenziare. E basta simulazioni: è come dire al lupo al lupo e alla fine non ti credono più - ha sottolineato Toldo -. Siamo tutti vicini a Bove e alla famiglia, speriamo che il peggio sia passato. Ci ha fatto prendere uno spavento a tutti. Stanotte ho pensato molto alle immagini che tutti quanti abbiamo visto ieri sera. Ti passano davanti momenti di impotenza, perché la parte sanitaria e medica non fa parte di te. E quindi cominci a urlare al dottore o all'ambulanza che facciano presto, perché non sai cosa fare. Mi è capitato anche in allenamento: un mio compagno di squadra all'Inter, Nelson Rivas, colpì la palla di testa in allenamento, cadde e svenne. Cominciammo ad urlare al professor Franco Bombi: intervenne subito con la manovra della disostruzione della lingua, come è successo ieri con Bove. Però non siamo preparati. Chi a proprio figlio chiede una preparazione anche nel primo soccorso? Nessuno, perché a nessun ragazzo viene in mente di star male"