FORMULA 1

Il presidente della Fia attacca i piloti: "Pensino a correre"

Mohammed Ben Sulayem stufo delle critiche della Gpda: "Abbiamo le regole e seguiamo le nostre regole, non quelle degli altri"

© Getty Images

"Con tutto il rispetto, sono un pilota e rispetto i piloti. Che vadano e si concentrino su quello che sanno fare meglio, che è correre in pista". Mohammed Ben Sulayem, presidente della Fia, risponde così alla Gpda, la Gran Prix Drivers Association, che accusa la federazione di mancanza di trasparenza nella gestione del "Circus". Una delle ultime polemiche è stata scatenata dalla rimozione di Niels Wittich dal ruolo di direttore delle gare di F1.

I piloti hanno chiesto di essere coinvolti prima che vengano prese queste decisioni. Ma la visione della FIA è molto diversa: "Dobbiamo dirglielo? Quando cambia qualcosa nelle squadre, ce lo dicono? No, non ce lo dicono. Nessuno deve farlo, abbiamo le regole e seguiamo le nostre regole, non quelle degli altri. E' così semplice", afferma Sulayem in un colloquio con 'Motorsport.com'. La gestione dell'organizzazione dei Gp "non sono affari della Gpda".

"Anche se molte persone stanno mettendo in dubbio il modo di agire dell'organizzazione, soprattutto negli ultimi mesi, dall'interno non dubitano che stiano facendo un ottimo lavoro - aggiunge Sulayem - Sono stato scelto per aggiustare la Fia e lo sto facendo. Sono molto contento del nostro nuovo team, molto contento. Farò tutto il necessario per migliorare la posizione della Fia. E che la Gpda parli di ciò che vuole".

Poi una battuta nei confronti di Leclerc che chiede chiarimenti su dove finiscono i proventi delle multe ai piloti: "Vuole sapere quanto abbiamo investito? Te lo dico: 10,3 milioni di euro l'anno scorso. Credo che siano molti soldi", ha risposto in modo categorico.