BASKET

Théo Maledon, chi è il pericolo numero 1 dell'EA7 Milano

L'MVP dell'ultimo turno è tra i migliori per talento e rendimento in Eurolega: il faccia a faccia con Dimitrijevic e Mannion promette spettacolo nella gara di stasera contro l'Asvel

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Non è il più alto, né il più grosso (193 cm per 79 kg). Non è il più rapido, né il più esplosivo. Non è il più carismatico, né il più esperto (7 stagioni tra i professionisti, ma la carta d'identità recita comunque 12 giugno 2001). E allora perché, nella sfida tra EA7 Milano e ASVEL Villeurbanne (stasera, ore 20.45), Théo Maledon scenderà sul parquet come la guardia più forte e pericolosa del momento, nonostante Nico Mannion e i suoi 20 punti contro la Stella Rossa di appena due sere fa?

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Con 177 gare in NBA tra 2020 e 2024, Maledon è tornato in estate all'ASVEL con già un triennio in bianconero alle spalle (2017-20), caratterizzato paio di stagioni in EuroCup e l'Eurolega interrotta dal COVID. Scelto con la 34° al Draft NBA di Anthony Edwards e LaMelo Ball, subito scambiato a Oklahoma per poi passare da Charlotte e Phoenix, il 23enne di Rouen ha lasciato un segno tangibile sulle proprie squadre solamente nella prima annata (Oklahoma City 2020/21), con un'inefficienza utile al progetto di tanking ancora in corso ai Thunder.

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Era chiaro sin da subito che Maledon, tornando in Eurolega, avrebbe trovato un contesto nel quale le sue iniziative palla in mano assumevano un peso e un volume maggiori a quelle dello "specialista" in cui si aveva provato a riciclarsi per stare in una rotazione NBA. Da performare male in poco tempo, l'Eurolega 2024/25 sta mostrando un Théo Maledon formato MVP, grazie a un carico di lavoro sostenuto nel migliore dei modi

Lonnie Walker IV (30.9) e Sylvain Francisco (28.9) per lo Zalgiris di Trinchieri, Carsen Edwards (28.9) per il Bayern ed Evan Fournier (26.7) per l'Olympiacos: solamente questi giocatori hanno un'influenza maggiore del 26.1 di Usage% di Maledon nell'attacco dell'ASVEL - la statistica misura quanto un giocatore influisce su punti, assist e palle perse della propria squadra quando è sul parquet.

In oltre 28' di media, il tabellino medio recita 18 punti (6° in Eurolega: solo Vezenkov, Mirotic, Nunn, Carsen Edwards e TJ Shorts più di lui, una discreta compagnia...), 55/38/87 come percentuali da 2, da 3 e ai liberi, 4.7 assist (12° in Eurolega, appena sopra Cordinier) e il danno collaterale di 3 palle perse (4° peggiore della competizione: Shengelia, Blatt e Trevion Williams gli unici che perdono più palloni), 4 rimbalzi. Risultato? 3° per valutazione media (22.5): Vezenkov e Mirotic gli sono sopra, ma i lunghi di Olympiacos ed EA7 Milano non hanno lo stesso carico di lavoro in termini di regia.

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È nelle ultime 5 partite, dall'ingresso nelle rotazioni di un altro esterno con caratteristiche spiccatamente difensive come Andre Roberson, che Maledon ha ulteriormente innalzato il rendimento: 24.2 punti di media, 66.7% da 2, 51.9% da 3 e 90.7% ai liberi, 6.2 assist, 31.6 di valutazione. L'ultimo quarto della vittoriosa rimonta col Real Madrid è la perfetta cartolina di quanto una squadra possa rendere bene se costruita attorno al talento del francese: tante guardie e ali che possano coprirlo difensivamente (Lee, Harrison, Roberson, Kahudi, Lighty e Ndiaye), lasciandogli onori e oneri di creazione.

Col benestare dello staff di coach Poupet e del suo assistente Casalone, Maledon sta mostrando con sempre più continuità tutti gli insegnamenti tratti dalla vicinanza con Shai Gilgeous-Alexander: la guardia di Oklahoma City è maestra del trattare i ritmi del suo palleggio come una fisarmonica, dilatandoli e stringendoli a seconda dello spazio che gli serve per concludere in avvicinamento o per servire i compagni. Si guarderanno negli occhi probabilmente poche volte, ma la sfida nella sfida tra Nico Mannion e Maledon promette ancora più scintille.