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Formula E, E- Prix San Paolo: Evans da ultimo a primo in una gara infinita

Il neozelandese vince la gara pazza del Brasile davanti a Da Costa e Barnard

© Ufficio Stampa

La stagione 11 di Formula E parte con l'E-Prix infinito di San Paolo vinto da Mitch Evans. Con ben tre partenze, dovute da due bandiere rosse per problemi a Di Grassi prima e all'incidente tra Wehrlein e Cassidy poi, col tedesco che è finito a testa in giù (ma illeso) con la sua Porsche, negli ultimi giri della gara infinita del Brasile è il neozelandese a far festa, piazzandosi con la sua Jaguar davanti alla Porsche di Da Costa e alla McLaren di Barnard. Una vittoria che vale doppio per Evans che era partito ultimo, una vera e propria impresa che lo fa entrare nella storia del mondiale elettrico.

LA GARA

Dopo una partenza ritardata a causa di alcuni problemi all'Envision Racing di Robert Frijns, alla prima della Gen3 Evo Oliver Rowland e la sua Nissan partono subito benissimo bruciando al via la Porsche del poleman Pascal Wehrlein, costretto subito a mettersi all'inseguimento. Nei primi giri tanti contatti che hanno portato diverse vetture a sverniciarsi senza grossi danni, ma con la lotta che si è fatta subito serrata. E a farsi notare è stato principalmente Sam Bird, che al volante della sua McLaren elettrica è riuscito a guadagnare cinque posizioni, prima della prima bandiera gialla con Safety Car per l'incidente che ha coinvolto l'Andretti di Nico Muller e la Maserati di Jake Huges. Un contatto tra i due causato da un tentativo di Sebastien Buemi (Envision Racing) di aggirare lo scontro con la Lola Yamaha Abt di Lucas Di Grassi, con lo svizzero che ha colto di sorpresa Huges e Muller che di sterzata si sono chiusi a muro. Una SC che ha neutralizzato la gara per quattro giri, con Rowland che alla ripartenza ha cercato lo strappo, con Wehrlein e Gunther che si sono però subito messi in coda. Ma a sorprendere tutti è l’attack mode attivato da Nick Cassidy, con la Jaguar a trazione integrale che si è dimostrata esplosiva mettendo in atto una rimonta che ha portato il neozelandese in testa alla gara. Al ritorno a pari potenza, però, Rowland si rimette davanti, con la Nissan che di strategia decide di rinviare l'attivazione dell'attack mode a metà gara. Al 15° giro, infatti, i primi 2' permettono al britannico di aprire un grosso gap con Cassidy sfruttando velocità ed energia, che però viene subito vanificato con la risposta delle Porsche di Wehrlein e Da Costa con l'extra potenza. Insomma, una Gen3 Evo capace di fare la differenza in attack mode che, se ben sfruttato, può essere la vera svolta della stagione 11 di Formula E.

Gara che a -10 dal termine viene nuovamente frenata, con la Andretti di Dennis ko dopo un contatto nel gruppone. Uno stop prolungato per oltre 20 minuti, con standing start che vede Rowland replicare la partenza in gara-2 come fatto in avvio, con Da Costa e Gunther costretti a rincorrere. Il britannico è in posizione di vantaggio per l'energia rimanente e con l'attack mode dei rivali esaurito, col solo Cassidy che ha potuto sfruttare la potenza extra portando la sua Jaguar al secondo posto. Ma clamorosamente dalla direzione gara arriva un drive through al pilota Nissan che è costretto al passaggio dai box scivolando al 12° posto. A sfruttare il guaio di Rowland ci pensano le Jaguar, con Evans e Cassidy che si mettono davanti, con la Porsche di Da Costa a rincorrere insieme alla DS Penske di Gunther e l'iridato Wehrlein. E nella lotta finale ad avere la peggio è proprio il tedesco, che tamponato da Cassidy finisce a muro ribaltandosi con la sua Porsche. Nessuna conseguenza per il campione in carica, solo tanta paura ed ennesima bandiera rossa con stop forzato.

La ripartenza per gara-3, che di fatto porta l'E-Prix a essere infinito e tra i più lunghi della storia, vede Evans e Da Costa battagliare sin dalle prime curve, col neozelandese che riesce a tenere la posizione sul portoghese. Con la McLaren di Barnard alle spalle a cercare il sorpasso, col vantaggio della maggior energia rimanente, gli ultimi giri sono però di lotta tra Jaguar e Porsche, con Evans che fa festa. Una rimonta dall'ultimo al primo posto, da eroe e nella storia per il neozelandese che chiude proprio davanti a Da Costa e Barnard.

Giù dal podio l'altra McLaren di Bird, seguito dalla Mahindra di Mortara e dalla Nissan di Nato. In top 10 anche De Vries (Mahindra), Buemi (Envision Racing), Ticktum (Kiro) e Vergne (DS Penske).