IL CAMBIO DI REGOLAMENTO

La Wada modifica il Codice Antidoping a partire dal 2027: assist per la difesa di Jannik Sinner?

Le modifiche riguarderanno i casi di contaminazione e i livelli minimi di concentrazione di sostanze proibite

Dopo i casi di Jannik Sinner e Iga Swiatek, il mondo dello sport ha iniziato a riflettere sulla concezione di doping. Situazioni che hanno spinto il Comitato Esecutivo della Wada a rivedere il regolamento antidoping a partire dal 1° gennaio 2027, in particolare in merito a eventuali contaminazioni e ai livelli di concentrazione di sostanze proibite per cui si configura la positività. 

Cambiamenti che rivoluzioneranno il sistema antidoping, ma che non dovrebbero avere conseguenze su Sinner e il ricorso presentato dalla stessa Wada visto che servirà attendere oltre due anni prima che tutto ciò entri ufficialmente in vigore. Ciò potrebbe però aiutare gli avvocati del 23enne di Sesto Pusteria che potrebbero impostare la propria linea difensiva proprio sulla direzione intrapresa dall'Agenzia Mondiale Antidoping, decisa a tollerare casi come quelli in cui è incorso il giovane azzurro.

Dal 2027 infatti non si parlerà più di "prodotto contaminato", ma di "fonte di contaminazione", un caso che prevede fra gli altri "l’ingestione di una medicina che contiene la sostanza proibita la quale non è specificata nell’etichetta o la cui presenza non può essere identificata con una ragionevole ricerca Internet; la consumazione di cibo o bevanda, come per esempio carne o acqua contaminata, che contiene la sostanza proibita senza che ci fosse un avvertimento o altra comunicazione che notifichi la possibile presenza della stessa; l’esposizione alla sostanza proibita che era stata usata o posseduta da una terza persona, sia attraverso il contatto diretto dell’atleta con la terza persona oppure attraverso il contatto con oggetti toccati o maneggiati dalla terza persona; oppure attraverso contaminazione ambientale”.

In seconda battuta nel regolamento internazionale antidoping dovrebbe esserci un'apertura a livelli di concentrazione minimi al di sotto dei quali la presenza di una sostanza proibita senza soglia (ovvero per la quale non esiste una soglia entro la quale la presenza viene tollerata dall'organismo) non darebbe più luogo a una positività. Se questi provvedimenti fossero attivi nell'immediato, probabilmente il ricorso della Wada ai danni di Sinner si concluderebbe in un nulla di fatto, tuttavia l'attesa di oltre due anni potrebbe spingere il TAS a virare su un'eventuale squalifica per il numero 1 della classifica ATP qualora fosse individuata colpa o negligenza dell'atleta. Chiaramente questi passi in avanti aiutano anche gli avvocati dell'altoatesino che ora proveranno a rafforzare la propria posizione in sede di giudizio. 

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