BASKET

Venezia, rinnovata la fiducia a coach Spahija

Le sconfitte con Sassari e Lubiana non hanno portato all'esonero. Il presidente Casarin: "Fatto un passo indietro, ma la soluzione è lavorare insieme"

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La rimonta tentata ma mai completata nell'ultimo impegno in EuroCup (75-80 conto il Cedevita Lubiana) ha lasciato più di qualche strascico in casa Reyer Venezia. A pochi giorni dall'ennesimo stop al Taliercio in LBA e dalle dichiarazioni di capitan Tessitori - quella contro Sassari è stata la 4° sconfitta interna stagionale (Treviso, Virtus e Reggio Emilia le prime 3) -, le speculazioni su un possibile cambio di guida tecnica si sono fatte più che mai insistenti, con la panchina di Neven Spahija mai così in bilico.

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A rinviare qualsiasi discorso di esonero è Federico Casarin in prima persona, sulle colonne del Corriere del Veneto. Il presidente della Reyer ha così fotografato il momento dei lagunari: "Abbiamo recuperato alcuni giocatori e ne abbiamo altri fuori. E ad alcuni abbiamo chiesto moltissimo in queste ultime settimane. Chiaro che con i giocatori fuori non si riesce a esprimere appieno il potenziale. Dopo 3 vittorie di fila, è indubbio che con Sassari e Lubiana abbiamo fatto un passo indietro. E sarebbe poco intelligente, data anche la posizione in classifica (11° posto in LBA, 4 vittorie e 6 sconfitte; 7° posto nel gruppo B di EuroCup, 5 vittorie e 6 sconfitte, nda), non fare delle valutazioni".

Da un lato il riconoscimento di un periodo complicato, dall'altro la consapevolezza di non voler rinnegare i progetti dell'estate dopo così poco tempo: "La strada è quella di lavorare insieme, uniti. Giocatori, staff tecnico, dirigenza, contando di recuperare tutti gli infortunati. L'impegno dei ragazzi è sicuro, ma c'è frustrazione per tutto questo: si lavora tanto e poi non si riesce a tradurre in campo tutto quello che si è fatto in settimana. Questo provoca amarezza a tutti".

Il presidente orogranata ha anche sottolineato la precarietà delle condizioni fisiche e numeriche con le quali lo staff tecnico ha fin qui convissuto: "A Lubiana abbiamo giocato per la prima volta con i 6 stranieri (in EuroCup, mentre in Italia era successo solo nella semifinale di Supercoppa con Milano e all'esordio con Treviso, nda). Abbiamo perso, ma finora non eravamo mai scesi in campo al completo. Speriamo di recuperare Munford, che sta lavorando sodo per rientrare".

È Casarin stesso, inoltre, a non confermare né smentire ulteriori aggiunte dal mercato: "Non abbiamo preclusioni, ma devono esserci le condizioni giuste. Si deve trovare qualcuno che vada bene tatticamente per questa squadra", le parole del patron veneziano. Con ancora solo un visto a disposizione fino alla fine della stagione sportiva - e un eventuale turn over da applicare in Italia, con sempre uno straniero in tribuna per rispettare il 6+6 -, il significato di una singola mossa della dirigenza sarà ancora più grande. Anche nel caso in cui, se la Reyer non dovesse tornare alla vittoria in LBA sin dall'anticipo di Casale Monferrato contro Tortona (sabato 14, ore 20.45), Neven Spahija non dovesse essere ulteriormente confermato alla guida di Venezia.

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