Fra sole due settimane, il cancelletto della pista Stelvio si aprirà per la prima prova di Discesa libera dell’evento di Coppa del Mondo FIS a Bormio: dopo le due giornate di prove cronometrate, il 26 e 27 dicembre, sabato 28 sarà tempo di incoronare il nuovo re della Discesa libera sul pendio più amato e temuto al mondo, mentre domenica 29 il Super-G concluderà il programma di gare.
Sarà un’edizione sentita quanto e più del solito: nell’aria di Bormio, che si fa più frizzante ogni giorno, si respira già l’atmosfera a cinque cerchi. Fra meno di 14 mesi, sarà proprio la pista Stelvio a consegnare alla storia i nuovi campioni olimpici in tutte le specialità dello sci alpino maschile (oltre che dello sci alpinismo).
Inevitabile, quindi, che le date del 28 e 29 dicembre siano segnate in rosso da tanti. Fra questi, senza dubbio, Marco Odermatt e Cyprien Sarrazin, che nella scorsa stagione a Bormio si sono divisi equamente il bottino in palio: Super-G allo svizzero, Discesa al francese. Sono stati loro i dominatori della velocità nel 2023-2024, sono loro che, inevitabilmente, si presenteranno con le stimmate dei favoriti alla Scala della velocità.
Già il Super-G di Beaver Creek, nel weekend che il 6 e 7 dicembre ha aperto la stagione della velocità, ha rilanciato il duello: primo lo svizzero, secondo il francese. Adesso tocca a Val Gardena e, naturalmente, a Bormio.
LA LEGGE DELLA STELVIO
Dopo l’uscita in gigante a Sölden e il secondo posto in Discesa negli Stati Uniti, Marco Odermatt è riuscito a rompere il ghiaccio in stagione nel Super-G che ha restituito all’Italia un Giovanni Franzoni, quarto, ad altissimi livelli. Per Odi, abituato a vincere e detentore della Sfera di Cristallo nelle ultime tre annate, sbloccarsi era un’esigenza non differibile.
“Quello di Beaver Creek è uno dei Super-G che mi si addicono di più, perché è molto tecnico, ma adesso è già tempo di guardare avanti,” spiega lo svizzero. “Bormio è un crocevia importante, non solo in vista di questa stagione: sarà infatti una sorta di prova generale per le Olimpiadi.”
“La Stelvio è sicuramente una pista fra le più difficili nel panorama mondiale,” prosegue Odermatt, “l’anno passato il fondo ghiacciato la rese incredibilmente dura. Bisogna rimanere concentrati dal principio alla fine, non puoi mai respirare un attimo.”
Rispetto alla consueta collocazione di Coppa del Mondo, le gare olimpiche metteranno gli atleti a confronto con la Stelvio in un periodo diverso, e condizioni che varieranno di conseguenza. “A un anno dai Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, sarà l’occasione giusta anche per testare i materiali per le diverse condizioni. Non si può lasciare nulla al caso.”
Anche l’avversario transalpino pensa già a Bormio, dove lo scorso anno vinse la sua prima Discesa in Coppa del Mondo: “È stata una giornata “bestiale”, che mi ha sbloccato. Il trionfo sulla Stelvio non lo dimenticherò mai, conquistare quel pendio non è cosa da tutti. A fine mese torneremo in Valtellina, e spero di potermi ripetere, puntando in alto anche nel Super-G.”
“Non so quanto la gara sarà indicativa per le Olimpiadi, la neve di febbraio potrebbe cambiare le carte in tavola. Credo arriveremo ai Giochi con questa incognita, e renderà tutto ancora più appassionante,” ha aggiunto Sarrazin.
In attesa dei protagonisti, il team di Fondazione Bormio è al lavoro sugli ultimi preparativi per dare il miglior benvenuto al circus di Coppa del Mondo e a tutti gli appassionati, mentre l’equipe tecnica di Omar Galli prepara il fondo di una pista che promette, come sempre, spettacolo, fra i salti della Rocca e di San Pietro, il Canalino Sertorelli, la celebre Carcentina, e il muro finale della Konta.