La vittoria di Sofia Goggia nel supergigante di Beaver Creek rappresenta un vero e proprio il "miracolo sportivo". Dopo esser stata lontana dalle gare per oltre dieci mesi, la 32enne di Astino ha sbaragliato tutte nella prova americana scrivendo un nuovo capitolo della sua formidabile carriera: "La vittoria più importante è sempre la prossima, però chiaramente è una pietra miliare nel mio percorso - ha spiegato Goggia dopo l'arrivo -. Devo ringraziare i dottori che il 5 febbraio erano pronti ad aspettarmi in ospedale per ridurre la frattura, il mio percorso è stato come l’operazione, ho rimesso insieme curva dopo curva, pezzo dopo pezzo, alla fine però sei i pezzi vengono messi bene insieme, escono cose straordinarie".
Un successo che è frutto della grande caparbietà della fuoriclasse bergamasca, ma anche dell'attenzione riposta a una pista esigente, dove la Coppa del Mondo femminile non era mai approdata: "Sono molto contenta di questa prestazione, rispetto alla discesa sono riuscita a sciare meglio, ho messo in pista un misto fra cattiveria agonistica, tecnica e tanto istinto. Sono grata per essere tornata a fare Coppa del mondo, è stata una sfida dura nei mesi scorsi, adesso sono ancora qui e all’infortunio non penso. Stamattina mi sono alzata molto gioiosa e mi sono detta: 'Se arrivo al traguardo con luce verde faccio un balletto alla Braathen', il problema è che non sono brasiliana, ma italiana e di Bergamo e l’unica cosa che mi viene bene è fare la polenta”.
A questo punto, dopo un lungo periodo di allenamento negli Stati Uniti, Goggia potrà rientrare in Europa soddisfatta e soprattutto con due podi consecutivi alle spalle: "Sono molto grata a loro, alla mia famiglia, alla Federazione, alla Guardia di Finanza e ai miei fans che mi vogliono bene, anche quando vinco. Torno in Italia a distanza di un mese perché ho bisogno di mangiare una bella matriciana tra due giorni e poi testa a Sankt Moritz”.