Dopo il 2-2 acciuffato in extremis col Venezia, Weston McKennie ha rilasciato un'intervista alla CBS parlando del momento che sta attraversando la Juve. "È difficile dire che io sia soddisfatto - ha dichiarato l'americano nell'ambito della presentazione della sua iniziativa a favore degli orfanotrofi -. Ovviamente è fantastico essere imbattuti in campionato, ma molte delle partite sono finite con un pareggio". "Stiamo cercando di capire in cosa manchiamo, cosa non stiamo facendo nel modo giusto - ha aggiunto -. Facciamo spesso riferimento alla nostra mentalità per diventare quella grande squadra che per la Juventus è la normalità, lo stesso livello che abbiamo mostrato contro il Manchester City. Dobbiamo mantenere quello standard quando giochiamo contro squadre meno blasonate".
Poi qualche battuta sul gioco di Thiago Motta. "È molto più facile quando abbiamo di fronte squadre di alto livello, come in Champions League - ha spiegato McKennie -. Quando invece una squadra si chiude dietro ti rende tutto più difficile, gli spazi diventano strettissimi". "Lavoreremo, anche se con gli impegni della stagione è raro riuscire a trovare il tempo per lavorare al 100% sulle cose - ha proseguito -. Si tratta principalmente di riposare e giocare". "Il gol in Champions? Sicuramente è stata una sensazione incredibile, soprattutto tornare dopo un piccolo periodo di stop per infortunio e segnare in quel modo è stato sicuramente un momento da ricordare per me", ha continuato.
Infine un pensiero all'ex compagno Moise Kean, protagonista di un grande avvio di stagione con la Fiorentina, senza lesinare qualche critica sulla gestione dell'attaccante in bianconero. "Non mi sta sorprendendo, ci ho parlato prima dell'ultima partita di Coppa Italia. E ha tutte le carte in regola: forte, veloce, ha qualità e sa fare tutto - ha spiegato McKennie -. Aveva solo bisogno di qualcuno che credesse in lui e gli desse fiducia, minutaggio, che facesse emergere quel lato di lui". "Gli ho anche detto che spero che continui a così perché lo merita - ha concluso -. Quando era qui c'erano molte persone che dubitavano di lui e molte persone contro. Era un po' ingiusto. Solo perché è un attaccante e deve fare gol, ma è difficile farlo quando entri negli ultimi 10 minuti...".
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