Non fa un passo indietro perché il carattere, si è capito, è quello che è. Deciso, a guardarlo dal lato migliore, o testardo per chi preferisce osservarne in difetti. In ogni caso Paulo Fonseca, che pareva essere stato scelto dalla dirigenza rossonera per la sua annunciata indole morbida, non sembra uno troppo portato al compromesso. Nella sua gestione di sconti non ce ne sono per nessuno: corri e ti impegni, quindi giochi, sei svogliato e svagato e, di conseguenza, vai in panchina. Che tu sia Leao o Theo Hernandez, Morata o chissà chi altro. Non stupisce, quindi, che anche a Verona, personalissima sala delle torture milaniste, il tecnico portoghese non solo sia pronto a puntare ancora sui giovani, ma addirittura pensi a spedirne in campo un altro. Il che significa: Jimenez quasi intoccabile a sinistra - anche perché la prova contro il Genoa è stata ottima -, buone possibilità di vedere Camarda in attacco dal primo minuto e, in mezzo al campo, debutto nell'aria per Silvano Vos, già 13 presenze in campionato e tre in Europa League con l'Ajax dei grandi e, soprattutto, una lunga lista di estimatori pronti a scommettere sul suo futuro.
Vos sarebbe la grande novità, una novità dettata dall'esigenza di far rifiatare Fofana. Che sia il Bentegodi il posto giusto per mettersi alla prova con i grandi lo scopriremo, certamente Fonseca ci sta pensando seriamente come seriamente sta valutando la possibilità di partire con Camarda titolare. Con o senza l'appoggio di un altro centravanti. Come già accaduto nei momenti più complicati della sua gestione, il tecnico portoghese va di nuovo all in. E non importa se il rischio di sbattere contro un muro è dietro l'angolo: comunque vada, sempre sulla sua strada. A centrocampo invece non recupera Musah, già out per un problema muscolare contro il Genoa: le notizie da Milanello non sono positive tanto che il francese potrebbe aver finito in anticipo il 2024, risultando in forte dubbio pure per la Roma.
Il tutto mentre da Casa Milan arrivano voci un po' contrastanti. Da una parte la fiducia nell'allenatore è confermata e sbandierata. Dall'altra la tappa di Verona viene considerata fondamentale. Le scelte di Fonseca, insomma, sono appoggiate dalla dirigenza, ma un altro passo falso potrebbe rimettere tutto in discussione. Verona, forse il portoghese non lo sa, non è esattamente un luogo d'amore per il Milan. E il rischio che sia nuovamente fatale non è da sottovalutare.