"Forse c'è meno tutela rispetto al passato, ma il ruolo del portiere rimane sempre protetto. Per svolgere questo mestiere bisogna esser un po' squilibrati visto che nessun giocatore andrebbe istintivamente a mettere mani e viso dove gli altri poggiano i piedi". Parola di Stefano Sorrentino che, dopo aver solcato i campi di Serie A per oltre vent'anni, non sembra particolarmente stupito per quanto accaduto a Gianluigi Donnarumma nella sfida contro il Monaco.
Il giocatore del Paris Saint Germain è stato colpito con un calcio al volto dal terzino monegasco Wilfried Singo ed è stato costretto ad abbandonare il campo con un trauma facciale e dieci graffette lungo la guancia destra. Una sorta di "rischio del mestiere" per Sorrentino: "È un infortunio di gioco. Vederlo live, anche al rallentatore, fa paura, ma si è subito rialzato ed è uscito dal campo sulle sue gambe. Chiaramente oggi e domani sarà un po' indolenzito, ma oltre alla botta non c'è molto altro - ha commentato l'ex giocatore di Chievo e Palermo -. Forse si spaventano di più i famigliari e chi ti vuole bene che ha sempre paura che possa ricapitarti, ma tu cerchi di rientrare sempre il più velocemente possibile".
Nulla a che vedere quanto accaduto a Sorrentino in Chievo-Juventus del 18 agosto 2018 dove il portiere dei clivensi venne condotto in ospedale in seguito a uno scontro di gioco con Cristiano Ronaldo: "In quel caso persi i sensi in campo e riportai un trauma cranico con la frattura del naso - ricorda l'ex calciatore campano -. Tuttavia ho superato l'infortunio molto velocemente, cercando di bruciare le tappe per rientrare in campo il prima possibile".
Nonostante l'infortunio si sia rivelato meno grave del previsto, Sorrentino non è comunque d'accordo con la decisione dell'arbitro François Letexier di non punire Singo dopo lo scontro con Donnarumma: "In questo caso non sarebbe bastato un giallo, qui serviva direttamente il rosso, più che altro perché è brutto vedere una scarpa sul viso. Lui ha provato a saltare Gigio, ma quest'ultimo è una bella montagna e quindi è arrivato questo brutto colpo - conclude l'ex calciatore salernitano -. D'altra parte non servono pene più severe, queste azioni fanno parte del gioco. Ovviamente dipende dalla gravità dell'intervento e se questo va a compromettere l'incolumità di un giocatore. Ma tutto ciò vale per qualsiasi ruolo, non solo per quello dei portieri".