Si poteva intuire già dalle assenze contro il Real Madrid, nella prima serata del doppio turno di Eurolega, che la situazione in casa Paris Basketball non fosse delle più sane. La richiesta e accettazione del rinvio di Paris-Fenerbahce per "illness", "malattia", è però una piega inaspettata presa dagli eventi, con conseguenti ripercussioni sul calendario di Eurolega.
Con un giorno di ritardo rispetto alla comunicazione ufficiale di EuroLeague è arrivata anche la dura replica del Fenerbahce, "parte offesa" della decisione dell'organizzazione. Alcuni passaggi del comunicato non ammettono repliche: "Il Fenerbahçe, uno dei più importanti stakeholder dell'EuroLeague, ha sempre condiviso la missione di questa organizzazione di essere "la rappresentante di più alto livello del basket europeo" e ha sempre fatto i suoi passi di conseguenza. Tuttavia, la situazione di ieri, che ha portato al rinvio, purtroppo non è in linea con la serietà e il livello di questa organizzazione. La pandemia globale di Covid-19, che tutto il mondo ha dovuto affrontare nel recente passato, ha portato a situazioni in cui le partite dovevano essere rinviate, tenendo conto degli effetti della malattia, in conformità con gli accordi presi tra le squadre di EuroLeague. Tuttavia, la decisione di rinviare la partita a poche ore dal suo inizio non può essere vista sotto la stessa luce. Questa decisione, presa in queste circostanze, non è in alcun modo coerente con la serietà di un'organizzazione come l'EuroLeague, che è sempre stata sostenuta e difesa da noi in tutti gli ambienti. Ci rammarichiamo della situazione in cui si trova il Paris Basketball e auguriamo una pronta guarigione a tutte le persone colpite dai casi di influenza. Tuttavia, la nostra squadra, il Fenerbahçe Beko, ha lottato senza trovare scuse nonostante gli infortuni e le malattie che ha dovuto affrontare nel corso della stagione".
"Avevamo un sacco di ragazzi fuori, ma siamo orgogliosi di come abbiamo combattuto. Jantunen ha giocato sentendosi male. Ma lui voleva giocare. Molti ragazzi si sentivano così. Qualche virus, qualche intossicazione alimentare, non so cosa sia. Anche io stavo soffrendo un po'. Dopo la partita con l'ASVEL (13 dicembre), molti ragazzi hanno iniziato a sentirsi strani. Alcuni ragazzi si stavano già ammalando, e probabilmente il virus ha impiegato qualche giorno per colpirci davvero. Siamo sempre insieme, negli spogliatoi, nelle riunioni di squadra. Quindi il virus si è diffuso": già nella conferenza stampa post sconfitta casalinga col Madrid, coach Thiago Splitter aveva descritto la propagazione del virus nel gruppo squadra, che ha evidentemente portato i francesi a non riuscire a inserire almeno 8 giocatori a referto per la gara coi gialloblù di Istanbul.
Una decisione drastica che riporta all'annata 2020/21, quando la diffusione del COVID-19 nei vari spogliatoi poteva portare a rinvii e modifiche del calendario dei vari campionati. La lacunosità del regolamento di Eurolega, tuttavia, ha fatto sin da subito dubitare della "convenienza" da parte di entrambe le squadre di accordarsi per la disputa della partita con condizioni generali più favorevoli: ricordando il potere dei singoli club all'interno dell'organizzazione, speculare sul fatto che basti un "presunto" virus influenzale da alcuni giocatori parigini o un reparto guardie del Fenerbahce attanagliato dagli infortuni (a Parigi non sarebbero volati Baldwin, Zagars e Wilbekin) per trovare un momento "migliore" per disputare la partita è stato fisiologico.
"Ogni squadra sta giocando attraverso malattie e infortuni ogni sera. Se non riesci a presentarti con abbastanza giocatori per competere, dovrebbe essere una sconfitta. Quando annulli una partita, permetti alle squadre di manipolare potenzialmente le regole e questo diventa pericoloso. Solo la mia opinione": così ad esempio Evan Fournier, guardia francese dell'Olympiacos, ipotizzando la creazione di un precedente che possa alterare l'interpretazione delle regole in futuro, seguito da altri addetti ai lavori.
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Il riferimento, nuovamente, è al 2020/21, con l'aumento dei tesseramenti possibili e dei giocatori potenzialmente registrati allo stesso momento per una squadra di Eurolega. Doveroso menzionare, quindi, l'articolo 10.5 dell'attuale statuto di EuroLeague: "Il numero massimo di giocatori che possono essere iscritti in una squadra durante l'intera stagione è 20, a partire da una settimana prima della prima partita di Regular Season, quando i documenti di iscrizione saranno depositati. In nessun momento possono essere registrati più di 16 giocatori simultaneamente". In una settimana di doppio turno, con la prospettiva di un recupero a breve termine di molti dei giocatori infortunati, i tempi tecnici non hanno evidentemente permesso a Paris Basketball di operare così tanti movimenti burocratici. Con EuroLeague ad acconsentire, senza valutare il peso delle conseguenze.
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