Nascondere le ambizioni era impossibile, tra la grande campagna acquisti e la comunicazione del presidente Antonini. Adesso, però, è evidente a tutti che Trapani può e vuole lottare per vincere da subito, senza porsi limiti e accettare lo status di neopromossa/mina vagante.
Le prime undici giornate hanno detto questo, andando oltre le previsioni di Jasmin Repesa, che come sempre però resta ancorato al suo pragmatico realismo.
"Mi aspettavo una stagione importante, ma di essere 9-2 non ci avevo mai pensato. Siamo secondi perché le squadre con il doppio impegno in Europa hanno sofferto e hanno qualche vittoria in meno. Mi aspettavo una buona stagione, perché credevo in questa squadra, credevo in tutto questo ambiente e credevo prima di tutto nel mio lavoro".
Quando gli chiediamo dello scudetto, Repesa fa il pompiere, cercando di indirizzare l'entusiasmo verso il processo di crescita e evitando gli eccessi.
"È come chiedere a un bimbo cosa vuole essere da grande. Lui dice "il dottore”, ma per diventare dottore deve passare da scuola elementare, scuola media, liceo, università e diventare dottore. Noi siamo troppo lontani per lottare per lo scudetto, ci sono obiettivi che vengono molto prima dello scudetto. Un posto in Final Eight di Coppa Italia, poi essere pronti per questo evento stra-importante a Torino, poi arrivano gli altri obiettivi. Dopo la Final Eight capiremo qualcosa in più".
Resta una grande garanzia, per il coach, poter contare sul pieno supporto del club, che ringrazia una volta in più per avergli regalato due rinforzi come Gabe Brown e Paul Eboua.
"Il presidente ha fatto una cosa veramente stra-importante. In un momento veramente difficile, dopo la pausa per le Nazionali, dove siamo rimasti quasi senza metà squadra, lui ha fatto un sacrificio economico e siamo intervenuti subito sul mercato, trovando i giocatori disponibili per venire subito. È stata una mossa intelligente".
Antonini ha parlato anche di nuovi possibili innesti, ma sull'argomento Repesa sospende il giudizio, in attesa di riavere il roster al completo.
"Dobbiamo vedere, fino a ora non siamo mai stati completi. Galloway, Pleiss, Petrucelli, poi di nuovo Pleiss, Yeboah... Quando la squadra sarà completa e allenata vedremo cosa ci manca, quando incontreremo con il roster al completo le squadre più importanti il nostro campionato".
Qualcuno può essere sorpreso in positivo dal rendimento di Alibegovic, fin qui dominante, ma non è il caso di Repesa, che lo ha visto crescere.
"Lo conosco da quando era piccolo, perché ho giocato con suo babbo e ho lavorato insieme a lui, io allenatore e lui dirigente a Bologna. È un ragazzo d'oro e un talento puro, perché non è esploso fino adesso? Secondo me perché non ha mai avuto uno status importante dentro a una squadra. È un giocatore bi-dimensionale: può giocare dentro e fuori. Ci sono pochi come con il suo posizionamento in Eurolega, ma per far vedere tutto il suo talento ci vuole un po' più minutaggio, un ruolo più importante. Lui, per la prima volta, in questa squadra ha veramente un ruolo stra-importante. Secondo me non deve essere soddisfatto, deve continuare a migliorare, prima di tutto in difesa".