È un vero e proprio ritorno al futuro quello che attende l'Autodromo Nazionale di Monza o meglio l'area sulla quale sorge lo storico impianto inaugurato un secolo "abbondante" fa (nel1922) e che a partire dal 1950 ospitato il Gran Premio d'Italia di Formula Uno, con la sola eccezione di quello del 1980, andato in scena a Imola. Ritorno al futuro ma soprattutto alle origini, perché la Regione Lombardia ha stanziato oltre due milioni e mezzo di euro per l'opportuno (anzi necessario) ripristino del patrimonio boschivo fortemente danneggiato - ormai un anno a mezzo fa - dalle eccezionali tempeste di vento che avevano colpito duramente la porzione del Parco della Villa Reale e in modo particolare la zona dell'Autodromo più lontana dai box e dal villaggio: quella compresa tra la Variante della Roggia, le curve di Lesmo e la Variante Ascari. Già indebolito dalle malattie fungine che avevano colpito molte delle piante, il bosco era stato pesantemente danneggiato dalle tempeste del mese di luglio del 2023, con la caduta a terra di centinaia di piante. Un cataclisma che aveva letteralmente cambiata faccia all'Autodromo, lasciando a bocca aperta i suoi frequentatori.
© Getty Images
Poco evidenti (e poco evidenziate...) dalle inquadrature televisive delle due ultime edizioni del Gran Premio, le ferite inferte dal maltempo (peraltro un fenomeno del tutto naturale) non sono sfuggite ai telespettatori più attenti e - appunto - ai frequentatori più assidui del Parco di Monza e dell'Autodromo (con la A maiuscola!) che ne occupa il settore più settentrionale, ormai ai confini con le prime dolci ondulazioni delle Brianza. Viste "stranianti" per gli osservatori come detto, ma anche per i piloti (della Formula Uno ma non solo) che a Monza in molti casi - la di là della segnaletica verticale - erano abituati a prendere punti di riferimento "naturali"per le staccate anche dalle ombre proiettate sull'asfalto dalle chiome degli alberi o addirittura da singole piante a bordo pista (o quasi).
© Stefano Gatti
Da noi realizzate nel mese di ottobre del 2023 nella zona "incriminata" tra la Curva Grande, l'uscita della seconda di Lesmo e la Variante Ascari, le immagini extra-GP che illustrano questo articolo sono la testimonianza della... devastazione della prima ora o quasi. Oggi la situazione è in via di miglioramento ma per rivedere l'Autodromo nei sui scorci pre-2023 servirà... una vita intera. Intanto i fondi stanziati da Regione Lombardia su proposta di Alessandro Beduschi (Assessore all'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste) rappresentano una meritevole dichiarazione di intenti. Peraltro preceduta, negli ultimi mesi, da alcuni interventi minori ma a modo loro emblematici.
© Stefano Gatti
Il patrimonio boschivo andato perduto è stato in una piccola ma significativa parte recuperato con la realizzazione di vasche per l'acqua e panchine ricavate dai tronchi delle piante più monumentali abbattute dalle tempeste, delle quali ha potuto godere alla fine della scorsa estate il pubblico del Gran Premio d'Italia vinto il primo giorno di settembre da Charles Leclerc.
© Getty Images
L’intervento finanziato dai fondi di Regione Lombardia prevede opere di rimboschimento e la successiva manutenzione delle nuove piante, inserendosi così nel quadro dell’Intesa sottoscritta tra Regione Lombardia stessa, Comune di Monza e Comune di Milano per la valorizzazione del complesso monumentale Villa Reale e Parco di Monza. Con l’Accordo di collaborazione che sarà siglato tra Regione, ACI, Parco di Monza, Parco regionale della Valle del Lambro e Consorzio Villa Reale si avvierà un programma organico di interventi per la riqualificazione e valorizzazione del Parco che si concluderà nel 2028.
© Stefano Gatti
“Questo intervento rappresenta un’azione strategica per valorizzare un patrimonio unico nel suo genere dentro il parco recintato più grande d’Europa, che durante le gare di Formula 1 diventa, insieme alla pista, un fortissimo simbolo della Lombardia nel mondo. Restituire il bosco alla sua integrità significa non solo preservare un polmone verde di inestimabile valore, ma anche restituire ai cittadini un’area fondamentale per la qualità della vita e per il nostro paesaggio. Il Parco di Monza è molto più di uno spazio verde: è storia, cultura, e un biglietto da visita per il nostro territorio. La rigenerazione di questo bosco rappresenta anche una risposta concreta ai danni causati dai cambiamenti climatici, che ci impongono di intervenire con urgenza e lungimiranza. Attraverso questo investimento vogliamo garantire che il Parco di Monza continui a essere un punto di riferimento per le generazioni future, sia come spazio di bellezza naturale che come simbolo del nostro impegno per l’ambiente”. (Alessandro Beduschi - Assessore all'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Regione Lombardia)
© Stefano Gatti
gus