La rielezione di Gianni Petrucci a capo della Federazione Italiana Pallacanestro era tutt'altro che scontata. Per l'età del presidente (a luglio saranno 80 anni), per un avversario credibile e con consapevolezza di poter competere (Guido Valori), per la sensazione che i 3 mandati consecutivi potessero rappresentare un'abitudine dalla quale il mondo della pallacanestro italiana avrebbe voluto distaccarsi.
Invece Gianni Petrucci, col 70.83% dei voti, sarà per la sesta volta (la quarta di fila) presidente FIP, e lo sarà per il quadriennio che porterà Italbasket ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028. L'ex presidente del CONI ne ha lungamente parlato nell'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: "Se sono stato votato con questa percentuale, significa che c'è grande fiducia. Abbiamo rispettato gli accordi e, soprattutto un'etica. Non ci sono stati colpi bassi o tradimenti. E non sono un dittatore solo al comando: ho una squadra straordinaria che lavorerà con me".
Petrucci si è poi soffermato sugli appuntamenti più vicini delle rappresentative maggiori: "Abbiamo due Europei alle porte (EuroBasket Women 2025, 18-29 giugno, vedrà anche un girone ospitato a Bologna; EuroBasket 2025, 27 agosto-14 settembre) e vogliamo fare bene. C'è ancora l'amaro in bocca, ripartiamo da lì: abbiamo due grandi CT, Pozzecco e Capobianco, io ci credo".
© IPA
Non solo però obiettivi a breve termine, ma anche uno sguardo ad ampio raggio. Sul movimento femminile, ad esempio, Petrucci giustifica così il ritardo strutturale: "Ascolterò idee e proposte. Per il settore femminile è vero che oggi risentiamo di alcune difficoltà, ma ci sono stati anche passi avanti, come la visibilità offerta dalla TV".
Il focus, tuttavia, è ancora centrato sulle vicende dell'Italbasket maschile, col percorso intrapreso nel giugno 2022 ancora lontano dal definirsi concluso: "Pozzecco ha un entusiasmo contagioso, Datome rappresenta il presente e il futuro della Nazionale. Medaglia ai Giochi Olimpici? Nella mia testa siamo vicini. Arrivare ai quarti a Tokyo (il CT era Meo Sacchetti, nda) ha dimostrato il potenziale di questa Nazionale. Però dobbiamo ricordare che affrontiamo nuovi colossi e realtà competitive. Se un allenatore ritiene che un giocatore straniero sia più utile di uno italiano, la FIP può agire fino a un certo punto. Noi continuiamo a lavorare sui settori giovanili, siamo l'unico Paese europeo a organizzare il Junior NBA (torneo internazionale dedicato agli Under 13)".
Ancora 4 anni, sulla carta, con Gianni Petrucci al comando della FIP. Nonostante le critiche e le polemiche generate negli ultimi periodi, le stesse che agli occhi del dirigente romano "finché ci sono significa che conto qualcosa".